Scrivo per riportare l’attenzione (se mai ce ne fosse ulteriore necessità) sul problema delle invasioni da cinghiali e relativi danneggiamenti. In tanti si sono lamentati, in tanti si continua a subire e sopportare danni anche di ingenti somme, ma nessuno fa nulla (come è successo finora), si continua come sempre, con palliativi momentanei ed inutili senza risolvere il problema alla radice. Il cittadino, oltremodo costretto a subire vessazioni, deve arrangiarsi, deve rassegnarsi a vedere le sue proprietà irrimediabilmente danneggiate senza poter, per contro, pretendere nulla, anzi, sentendosi magari dire che, se avesse recintato il tale appezzamento di terreno, ora sarebbe integro. Credo che si stia rasentando la pura follia. Terrazzamenti centenari dove i nostri nonni coltivavano, ora sono inesistenti ridotti ad un’unica scarpata di vari metri che con qualche pioggia un po’ più insistente franerà a valle, ma si darà colpa al dissesto, alla mano dell’uomo, non degli animali che nessuno vuole prendere nella dovuta considerazione. Gli ambientalisti, attenti solo quando gli pare, non dicono nulla perché forse il problema per loro non esiste, non è creato dall'uomo, quindi non esiste. Penso che l’unico che, se vorrà, potrà fare qualcosa sia il Sig. Prefetto ed è a Lui che mi rivolgo, perché come rappresentante di uno Stato che pretende sempre di più ma dà sempre di meno, si attivi, perché questa situazione è insostenibile. Non si può uscire di casa la mattina e trovare fuori la porta una devastazione totale, buche nel terreno, piante divelte, alberi da frutta con radici scoperte e circondati da crateri di almeno un metro di diametro. Questo non è “verde da tutelare”? questo no, perché è una proprietà privata e chissenefrega. Quando vengono distrutti completamente i terrazzamenti secolari che dicevo prima, non è un danno ambientale? Se viene fatta una strada abusiva di un metro e tolta la vegetazione è una scandalo (giustamente), se si distruggono interi sottobosco e intere colline non è forse peggio o uguale? Evidentemente no. E poi la cosa assurda è che nessuno debba pagare questi danni. Il privato si deve arrangiare. Chi le ha portate queste bestie sull’isola? Chi le ha a suo tempo introdotte, ora paghi. Ma è inutile dilungarsi, tanto non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
La Polizia Provinvciale, contattata, non ha mezzi (né personale sufficiente, né risorse economiche). Infine, un pensiero all’Ente Parco che, pare, immobile, ingessato, lontano dai cittadini e dal territorio……potrebbe intervenire in qualche modo, oltre che imponendo divieti? Forse non ce ne siamo accorti, ma qualcosa potrebbe essere stato fatto. E' inutile accennare agli “abbattimenti selettivi” è come prosciugre il mare con un bicchiere.
Allego foto scattate a S. Piero, non dentro il bosco, altre a Seccheto, nel paese, non sulla montagna a chilometri di distanza dall’abitato.
Continuiamo con la burocrazia elevata all’ennesima potenza, per tutto c’è bisogno di tonnellate di fogli per allungare ogni autorizzazione, ogni permesso anche stupido e intanto si assiste ad un Paese che frana, sotto tutti i punti di vista, sotto tonnellate di carta e di discorsi. I cinghiali ne sono l’esempio più lampante.
Marilena Badaracchi