Napoleone, un mito che a Portoferraio è finito, con una vena d'ironia e arguzia locale, ai piedi della gente sul manto stradale, ma anche sulla porta della "Gattaia" e su di una canoa che riproduce la bandiera imperiale.
Napoleone ovviamente sugli scudi col Bicentenario, sotto esame ancora per verificare se fu vera gloria. Entusiasmò ma deluse anche molti, tra i quali Beethoven, che gli aveva dedicato una sinfonia, per poi "ritirare la dedica", dopo che il piccolo-grande corso si era fatto incoronare imperatore. E forse deluse pure gli elbani dell'epoca, rimasti orfani dopo un fulmineo regno che continuando avrebbe cambiato la storia.
Oltre 60 gli appuntamenti elbani torico-culturali, con spese consistenti, ma del resto come non creare qualcosa di importante per tale ricorrenza?
Amministratori e popolo cominciano a capire come il "tesoro Napoleonico", se ben gestito, potrebbe far crescere il business turistico.
C'è ancor molto da fare, come ci ricordano Francesi e Inglesi, gli uni in polemici articoli, gli altri in critiche garbate, sulla nostra nestione gestione degli ambienti che furono calpestati dallo stivale del generale.
E in tutto questo movimento piccoli-grandi elbani hanno espresso, con una vena di ironia, il loro modo di vedere l'imperatore. Il corredo fotografico lo dice.
Santino Valli, calzolaio di Via Guerrazzi, da appena 60 anni seduto al suo banchetto (ma colto archeologo nel raro tempo libero per diletto) con qualche colpo di colore ha trasformato l'omino disegnato sul manto stradale granitico, che indica la corsia riservata ai pedoni, un bel piccolo Napoleone che lui, i suoi clienti e i passanti, ammirano ogni giorno e l'effigie è proprio davanti alla sua bottega.
Poco distante un anonimo disegnatore si è spinto ad "istoriare" un portoncino in calata, realizzando un busto di Nap (cosi spesso si firmava il re dell'Elba) calandolo nei panni di un po' sboccato livornese che esclama il più classico "Boia deh!".
Infine c'è Carlo Gemmo, pittore che ha quadri nelle chiese del Santissimo e di Santo Stefano alle Trane, protagonista anche nella Petite armée. Lui ha pensato di rendere più bella la sua canoa dipingendoci sopra le famose api, protagoniste della bandiera napoleonica.
Piccole note di colore creativite: la gente osserva e segue gli eventi dedicati al personaggio e forse così lo rende più "popolare" e meno imperatore-dittatore.
Comunque prodotti tipici di locale genuinità, gli Elbani, si sa, sono un po' anarchici, insofferenti delle autorità, un po' eredi di Pietro Gori.