L'ennesimo guasto all'ascensore che conduce alla piazzola dell'elisuperficie dell'ospedale portoferraiese ha costretto un paziente gravato da una seria patologia cardiaca, ad essere trasferito in autoambulanza a La Pila dove ha potuto (finalmente) essere preso a bordo dell'elicottero pegaso 2 del Servizio 118 e decollare per la sua destinazione finale, l'ospedale di Livorno, struttura in grado di sottoporre il paziente alle indispensabili terapie di cui necessitava.
Tutto ha avuto inizio alle ore 14 di martedì quando un giovane turista di nazionalità tedesca è stato condotto all'ospedale del capoluogo elbano accusando i chiari sintomi di un infarto del miocardio.
I sanitari elbani sottoponevano il paziente al trattamento trombolitico previsto dai protocolli di trattamento di simili casi e chiedevano l'intervento dell'aeromobile per il trasferimento in continente, ma poiché l'ascensore per l'elisuperficie risultava in avaria da alcune ore, né essendoci altra via per barellare i pazienti fino all'elicottero, indirizzaavano il mezzo di soccorso aereo direttamente sull'aeroporto di La Pila.
Così, nella impossibilità di superare i quattro metri di quota che separano il "padellone" dal corpo dell'edificio sanitario, si è dovuto spostare di ben diciotto km su strada il protagonista della disavventura, compito che è stato svolto dai Volontari della Pubblica Assistenza Croce Verde di Portoferraio.
Per la cronaca grazie al lavoro dei tecnici l'ascensore è tornato in funzione alle ore 17, quando però il paziente tedesco era da tempo giunto alla sua destinazione.
Da mettere in preventivo, nuove (e nel caso giustificatissime) proteste da parte dei Comitati della Sanità; non è tollerabile che una struttura di importanza vitale come quella andata in blocco, subisca la serie di guasti che ha patito, anche in considerazione del crescente ricorso al trasferimento aereo dei pazienti in continente. Ugualmente ci pare inconcepibile che non si trovi una soluzione tecnica alternativa, per far fronte a simili emergenze.