Tanto rumore per nulla, e non è la prima volta che gli operatori dell'informazione locale vengono sollecitati, pure da chi non di dovere, a lanciare allarmi che prefigurano condizioni catastrofiche o quasi per poi constatare che i fenomeni si verificano in misura lieve o non si verificano affatto.
Ora se è vero che vale sempre il vecchio adagio locale "è meglio ave' paura che toccanne" e che comunque le previsioni in un'area come la nostra sono particolarmente difficoltose, non vorremmo che questa pratica dell'annuncio della emergenza continua, questo "al lupo!" meteo, non finisse poi per farci sottovalutare qualche reale condizione di allerta.
Ma la cosa più curiosa con tutta la confusione che si è verificata in mattinata all'Elba con il circolare di contraddittorie voci e comportamenti, è che esso è nato dal nulla o quasi; bastava infatti consultare il sito della Protezione Civile per rilevare che non vi era traccia per quel che riguarda la nostra area, degli sfracelli temuti, che potevano sostanziarsi in una "tempesta perfetta" tra le 12 e le 14 quando, per la cronaca, pressoché ovunque all'isola splendeva un bel sole.
Ma cosa era accaduto realmente? Nelle prime ore della giornata, prima dell'alba, dalla Protezione Civile Regionale era stato individuato un forte temporale in atto tra Capraia e l'Elba che avrebbe potuto, presumibilmente a metà giornata interessare l'Elba, in particolare la sua costa settentrionale.
Senza che fosse diramato alcun allarme, dalla P.C. locale si avvertivano le competenti autorità suggerendo, che nel caso l'evento si fosse verificato ci si preparasse a trattenere a scuola i ragazzi finché non fosse spiovuto. Tutto là.
La mancanza di un vero coordinamento insulare istituzionale (e scolastico) ha fatto il resto: dopo che i Carabinieri si facevano latori del messaggio presso le scuole, e mentre in mattinata il temporale se ne andava per altre vie, ma senza nessuna comunicazione ufficiale che non fosse stata quella del Comune di Capoliveri (neanche riportante peraltro l'orario di previsione dei fenomeni e poi annullata), i capi d'istituto decidevano chi di "anticipare" il presunto temporale facendo uscire prima i ragazzi, chi di seguire l'opposto consiglio della P.C preparandosi ad ospitare i ragazzi oltre l'orario.
Nel frattempo voci più disparate che circolavano, famiglie allarmate, telefonate alle scuole, ai comuni ed alla protezione civile a grappoli.
Certo è che qualcosa nel meccanismo della gestione delle (vere o presunte) emergenze elbane è da rivedere