A seguito dell'Approvazione, da parte del Consiglio Regionale del Piano Regionale della Toscana sono giunti nelle ultime ore in redazione comunicati e dichiarazioni in maggioranza di segno critico.
Abbiamo già pubblicato (in due articoli a parte inpaginati sotto il presente) quanto pervenutoci dai gruppi consiliari regionali di Forza Italia e di Fratelli d'Italia.
Riportiamo qui di seguito gli interventi, sullo stesso tema del Partito della Rifondazione Comunista, del C.R.E.S.T. Comitato Regionale Emergenza Sanitaria Toscana, del Comitato 2.6 e di Luciana Gelli
Rifondazione: Il PD boccia l'ospedale di Portoferraio
Al termine di una discussione sul piano socio sanitario (approvato fuori tempo massimo e reso superato dalle dichiarazioni di Rossi che prefigurano una organizzazione sanitaria tutta diversa) dulcis in fundo è arrivata la discussione in aula di una risoluzione “farsa” della nuova maggioranza (comprensiva di un consigliere ex Lega e uno ex UDC): vi si trova un elencazione di buoni propositi e, negli impegni (udite udite) “a presentare quanto una revisione complessiva del Servizio Sanitario Regionale, con particolare attenzione all’attuale assetto delle Aziende e degli Enti…” cioè quello che Rossi ha già ampiamente annunciato; bastava fotocopiare le sue dichiarazioni e si sarebbe fatto prima e evitato questa pantomima. Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio Regionale. “Quanto alla poca credibilità del primo impegno inserito nella risoluzione (“garanzia del mantenimento del livello e della qualità dei servizi erogati ai cittadini”) basta ricordare quanto accaduto oggi in Consiglio: una delegazione di cittadini e sindaci dell’Elba non è potuta esser presente alla seduta per le cattive condizioni del mare. Questo la dice lunga sulle specifiche e peculiari necessità – fra cui in primis ovviamente la sanità : avevamo presentato un emendamento per la tutela dell’ospedale di Portoferraio – che acquistasse la qualifica, e relative dotazioni – di “ospedale di base”. Bocciato! Stessa sorte addirittura per una nostra mozione che chiedeva “semplicemente” di informare / pubblicizzare i diritti dei cittadini che chiedono prestazioni specialistiche: nonostante lo vieti la legge e precise scelte della Giunta alcuni presidi sanitari bloccano le liste d’attesa e rendono impossibile iscriversi. Bocciata! E’ così che il PD intende garantire il livello e la qualità dei servizi ai cittadini?
Monica Sgherri Consigliere Regionale del Partito della Rifondazione Comunista
CREST: Omissione di soccorso.
Ci sono situazioni in cui per avere una visuale completa bisogna spostarsi ai margini, distanziarsi, allargare lo sguardo, spaziare ed osservare. Spostarsi dal centro e fare un passo indietro o di lato.
Allora, da questa posizione privilegiata, dai margini, si possono percepire i confini, valutare i limiti e gli ostacoli per superarli e poi apprezzare l'incommensurabile spettacolo della vastità della natura.
Chissà se il presidente Enrico Rossi o l’assessore alla Salute Luigi Marroni, se i membri della Giunta o i consiglieri di maggioranza, chissà se i dirigenti regionali hanno mai provato a decentrarsi e a respirare a lungo aria che non sia quella di città. Oggi ne dubitiamo fortemente.
Il 5 novembre il Consiglio Regionale ha approvato il Piano Socio Sanitario Integrato Regionale 2012-2015 a maggioranza (38 votanti, 25 a favore e 13 contro).
Qualcuno lo ha definito un atto tardivo, un condono tombale, una sanatoria delle politiche di Rossi, altri un documento di 500 pagine inutile perché sappiamo già che è allo studio “una proposta di revisione complessiva dell’organizzazione del Servizio sanitario regionale, con particolare attenzione all’attuale assetto delle Aziende e degli Enti”.
Alcuni infine hanno parlato del Piano Socio Sanitario come di un libro dei sogni uguali per tutti.Sogni uguali per tutti. A quali “tutti” ci si riferisce?
Ecco. Vorremmo accompagnare ai margini, nella Toscana montana o insulare, quei consiglieri che hanno votato oggi il Piano Sanitario e bocciato gliemendamenti presentati che chiedevano la tutela delle aree disagiate della Toscana. Accompagnarli a guardare ed ascoltare.
Guardare una donna all’ottavo mese di gravidanza con placenta previa, alla quale iniziano inaspettatamente le doglie. Quella donna vive a Fivizzano o a Pontremoli a 60 km di tornanti da Massa dove c’è il Punto Nascita perché in Lunigiana è stato chiuso. Lei, che già dal terzo trimestre è costretta a fare i controlli in città, ora ha il cuore in gola e dolori fortissimi che le tolgono il fiato. Sa cosa rischia ed è terrorizzata di perdere il suo bambino. Farà in tempo?
Guardare un uomo con un attacco cardiaco a Marciana, all’Isola d’Elba, a 45 minuti dall’ormai declassato ospedale di prossimità di Portoferraio.
Dopo la chiamata al 118 arriva un’ambulanza senza medico a bordo. Il paziente viene caricato sul mezzo e portato ad un rendez-vous dove l’attende l’ambulanza che arriva da Portoferraio con il medico. Sarà trasferito sul secondo mezzo, con il freddo o la pioggia e poi di corsa in ospedale. Farà in
tempo?
Guardare due genitori che vivono nell’alta Valdicecina, a Pomarance, pieni d’angoscia. Il loro bambino respira appena, non risponde… Nell’ospedale più vicino, quello di Volterra, non c’è il pediatra nei notturni e nei festivi. Bisognerà correre fino a Pontedera a 60 chilometri, un’ora di auto. Farà in tempo?
C.R.E.S.T. Comitato Regionale Emergenza Sanitaria Toscana
Rete dei Comitati e dei Movimenti Toscani In Difesa della Sanità Pubblica
Comitato 2.6: Attuare l'accordo 2012
«Noi siamo apartitici e perciò non ci siamo rivolti né al Pd, partito di maggioranza in consiglio regionale, né a Forza Italia, come invece hanno fatto i Comitati elbani riuniti, e nemmeno a Rifondazione comunista, vedi il comitato Elba salute. Per noi la continuità sanitaria non ha colore di parte, pertanto ci siamo appellati solo al buon senso dei governanti della Regione Toscana, anche perché le peculiarità di un territorio insulare sono oramai note a tutti. A noi poco importa come l’ospedale elbano si chiamerà. L’importante è che sia attuato l’accordo del 2012 e siano garantiti i seguenti servizi: “sede di pronto soccorso autonomo, standard minimi delle funzioni operative come medicina interna, chirurgia generale, cardiologia h24, anestesia e rianimazione, ortopedia e traumatologia, ostetricia e ginecologia, neonatologia/pediatria, oncologia, terapia sub-intensiva multidisciplinare, radiologia, laboratorio, immuno-trasfusionale, centro di emodialisi, funzione di endoscopia digestiva h12, riabilitazione con letti sufficienti”. Questo è quello che pretendiamo! Le critiche partitiche le lasciamo ad altri».
Comitato 2.6
Luciana Gelli: L'emendamento Mugnai/Ferri (bocciato) era vicino alle richieste dei comitati, ma i sindaci cosa hanno fatto?
E se non ci fosse stato il mal tempo?
A tutti coloro che avrebbero voluto presenziare al Consiglio Regionale in tema di sanità, a Firenze, dico che hanno avuto dalla loro ,il mal tempo, che non ha permesso la traversata delle navi.
L' emendamento utile alla nostra situazione insulare è stato presentato da Mugnai/Ferri, emendamento concordato con i Comitati Riuniti pro Sanità dell'Elba, con la richiesta di Ospedale di base e la presenza sull'Isola di equipe preparate e motivate e una maggiore collaborazione con l'Università. Questi gli standard da garantire : Pronto Soccorso con B.O; Medicina interna, Chirurgia generale, Cardiologia h/24, Anestesia e Rianimazione h/24; Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia e Pediatria, il punto nascita almeno di I livello, Oncologia secondo la programmazione regionale, Terapia sub-intensiva multidisciplinare, Radiologia, Laboratorio, Immuno-trasfusionale, Centro di Emodialisi, funzione di Endoscopia digestiva h12, Riabilitazione con letti codice 56 secondo la programmazione aziendale. Per l’Elba: servizio di Iperbarica
Ma i nostri sindaci, i loro consiglieri, cosa hanno fatto per evitare questa bocciatura? Quali emendamenti avevano preparato e seppur assenti gli hanno fatti pervenire alla Commissione?
Hanno capito che prima di ogni altra cosa viene la salute e le cure e che la popolazione è stufa di andare su e giù per la Toscana? Noi vogliamo un'Ospedale autosufficiente. E' un nostro diritto!
Luciana Gelli