Il 7 novembre di tre anni fa il territorio del Comune di Campo nell'Elba veniva pesantemente colpito da un'alluvione.
Marina di Campo, in particolare, subì la furia delle acque con gravissimi danni alle abitazioni e agli esercizi commerciali.
Ci furono anche due vittime.
L'analisi, dopo tre anni, di ciò che è stato fatto è disastrosa.
Dove sono le opere di messa in sicurezza del territorio tanto sbandierate all'indomani del fatto?
Perché, ad oggi, non si sa più nulla dei contributi per le abitazioni alluvionate?
Tutto tace.
Bisogna dimenticare, evidentemente.
Ma come si fa a dimenticare quando, ogni volta che minaccia pioggia, a Campo ci si guarda negli occhi e si dice: “speriamo bene”, riferendosi ai fossi mai puliti, ai tombini ostruiti o alle cose promesse e mai fatte?
Io non voglio dimenticare, voglio solo quello che mi spetta!
Le responsabilità dei nostri amministratori sono palesi: il Presidente Rossi e la Regione Toscana innanzitutto, che latitano dopo assicurazioni che non ci avrebbero abbandonato, e l'amministrazione campese che tace, evidentemente complice.
Che vergogna abbandonare così i propri cittadini.
Vorrei che questo mio scritto non restasse un grido isolato, anche se ormai ci credo poco.
Forse sarò costretto a rassegnarmi, in un paese in cui spesso solo i doveri sono obbligatori ma ormai sempre più raramente si parla di diritti.
Le parole del Presidente del Consiglio dette dopo una recente alluvione: “non vi dimenticheremo” suonano come una sorta di battuta ironica: molto amara per quelli, che come me, si sono rialzati da un'alluvione con le proprie forze, da soli.
Piero Pertici, cittadino campese