Pronta la risposta di Legambiente: «Prendiamo atto che la capitaneria conferma che il sentiero di accesso alla spiaggia del Bagno è campionato e che quindi, essendo l’unico accesso, in base alla sentenza della Suprema corte di Cassazione del 16 febbraio 2001, non può essere vietato da nessuno l’accesso alla spiaggia del Bagno. Prendiamo atto che la “proprietaria” di quel pezzo di spiaggia del Bagno si era indebitamente spinta ben oltre quanto consentito. Prendiamo atto che quella recinzione non doveva essere autorizzata dalla Capitaneria di Porto ma, dato che è stata fatta arretrare dai vigili urbani, ci chiediamo chi avrebbe comunque dovuto autorizzarla, visto che interferisce con la porzione dichiaratamente pubblica con la spiaggia del Bagno e la sua libera fruizione. Prendiamo anche atto che il Comune di Marciana Marina continua nel suo pilatesco atteggiamento, invece di procedere ad un esproprio per pubblica utilità di una porzione di spiaggia che è stata indebitamente privatizzata con il preciso intento, come confermato dalla “proprietaria” sulla stampa di tener lontani i troppo rumorosi e plebei cittadini marinesi e i loro vocianti bimbi.
Legambiente parteciperà alla “spiaggiata” di protesta dell’8 giugno alle 17,00 al Bagno e invita tutti, anche perché qualcuno vuole fare artificiosamente salire la tensione, a partecipare in maniera pacifica e gioiosa alla manifestazione. Facciamo nostre le parole come sempre spiritose e geniali del marinese Mario Papi: “Vestiamoci come la regina Elisabetta ad Ascott, cappellino e bombetta. panzanella sulla battigia e car sharing per non bloccare il traffico. Cocomero e mortadella, ......e borsette per lasciare pulito. una cosa chich...”. Al di là della burocrazia e delle responsabilità di questo o quell’ente o dei ridicoli recinti, tutti gli elbani sanno che la spiaggia del Bagno è dei marinesi, è di tutti. Sanno che è un bene comune, e saranno in molti l’8 luglio a ribadirlo civilmente sulla spiaggia del Bagno.