Legambiente ha scritto al Sindaco del Comune di Rio Marina Renzo Galli (Lista Civica appoggiata dal centro-sinistra) dopo aver ricevuto una segnalazione riguardante la chiusura del sentiero di accesso alla zona archeologica di San Quirico. «Fino a poco tempo - scrivono gli escursionisti che si sono rivolti al Cigno Verde - si poteva andare a vedere i ruderi di San Quirico che sono subito dietro quei cespugli. Ora c'è la rete metallica, un cumulo di sabbia e sulla sinistra tegole. La strada è la provinciale della Parata».
Gli ambientalisti, sottolineano che non sono visibili sul luogo i cartelli previsti dalla legge che attestino la natura dei lavori in corso e il perché della chiusura dell’accesso e ricordano che «I ruderi della chiesa rappresentano le ultime vestigia dell’antichissimo paese di Grassera, raso al suolo nel 1534 dalle truppe di Khayr al Din Barbarossa che lasciarono in piedi solo le mura perimetrali con la piccola abside che ancora si riconoscono della chiesa risalente probabilmente al XIII secolo».
Quindi, «vista l’importanza archeologica e paesaggistica del sito (con numerosi ed importanti ritrovamenti e la presenza di un antico cimitero), anche per la storia mineraria e l’origine degli attuali abitati di Rio Elba e Rio Marina», chiedono al Sindaco Galli: «Quale sia la natura dei lavori in corso e se siano conformi alla eventuale concessione rilasciata ed agli strumenti urbanistici del Comune di Rio Marina; In base a quale autorizzazione sia stato chiuso il sentiero si accesso a San Quirico; Se quanto realizzato ed in corso di autorizzazione sia conforme con i vincoli archeologici e paesaggistici ricadenti sull’area di San Quirico/Grassera; Quali siano le iniziative che l'amministrazione comunale, anche di concerto con l'amministrazione comunale di Rio nell'Elba, intende prendere per la valorizzazione e la conoscenza di San Quirico/Grassera».