Un turista ha inviato la seguente segnalazione a Legambiente ed alla Capitaneria di Porto che solleva la questione di un preoccupante impatto del traghetto veloce della Corsica Ferries sulle praterie di posidonia, una pianta marina tutelata dalle normative italiane e dalle direttive europee: «Buon giorno, sono un turista comasco innamorato dell'Elba da una decina d'anni vengo a cavo (Rio Marina)sulla spiaggia di Frugoso fronte isoletta dei Topi volevo segnalarVi che da quest'anno la spiaggia e' stata selvaggiamente erosa dall'onda generata dalla motonave della Corsica ferries che fa rotta Piombino Portoferraio. il passaggio genera una serie di onde che hanno levato quasi completamente la sabbia e sradicato il 50% delle posidonie che popolano la baia, mentre i traghetti di Toremar, Moby e Blunavy non creano onde, Corsica Ferries genera onde per la maggior velocità della motonave. Ieri (il 7 luglio, ndr) sono stato travolti bagnanti ed una signora anziana è caduta rompendosi gli occhiali ho informazione che altre spiagge della parte nord dell'isola fino a Portoferraio sono negativamente interessate da erosione a causa delle suddette onde».
Legambiente chiede che la segnalazione sia immediatamente verificata e sottolinea che la cosa era stata già denunciata da Goletta Verde nella sua recente tappa elbana, che aveva messo sotto accusa la nuova nave veloce “Corsica Express Seconda” per la forte velocità di crociera, anche in entrata e in uscita dal porto e delle alte e violente onde che produce, ha recentemente causato incidenti che hanno coinvolto di bagnanti, un peschereccio e diportisti. Le proteste crescono e secondo il Cigno Verde «Sembra chiaro che questo tipo di nave non è compatibile con una tratta così breve e con una costa così delicata ed antropizzata».
Dopo l’intervento di Umberto Mazzantini, responsabile mare Legambiente Toscana che si chiedeva «Perché non sia possibile quantomeno limitare la velocità con la quale questa nave nelle sue 12 corse al giorno transita nel delicato Golfo di Portoferraio, accanto all’area di tutela biologica dello Scoglietto-Le Ghiaie-Capobianco e a spiagge affollate. Oltre al problema della sicurezza per i bagnanti e le piccole imbarcazioni che restano impotenti di fronte alle grandi onde prodotte dalla scia della nave veloce, ci preoccupa che imbarcazioni con questa stazza e velocità a transitino in un tratto di mare che ricade nel Santuario dei Cetacei e lungo coste del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. In attesa che venga istituita l’Area Marina Protetta prevista da una legge del 1982, vorremmo vedere attuate tutte le misure cautelative possibili. In questo senso siamo convinti che si potrebbe fare molto di più per tutelare il delicato ecosistema, utilizzando traghetti meno impattanti e più sostenibili e garantendo allo stesso tempo una concorrenza nel settore dei traghetti che almeno impedisce il monopolio. Non si può parlare di “Isole slow”, di gusto per la lentezza, di far trovare ai turisti un’isola dove non si vive la vita frenetica del “continente” e poi sacrificare tutte queste belle parole, la tranquillità dei bagnanti e la sostenibilità della magnifica baia di Portoferraio, già intaccata da un traffico marittimo sostenuto, solo per risparmiare qualche minuto di viaggio».Il 4 luglio la Capitaneria di Porto «A seguito delle numerose segnalazioni inerenti la presenza di occasionali “onde anomale” che sarebbero da attribuirsi al passaggio del mezzo HSC Corsica Express Seconda», cè stata una riunione tra comandanti della Capitaneria di porto di Portoferraio e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino, ’Autorità Portuale di Piombino e dell’Elba rappresentanti della “Corsica Ferries”, per «Esaminare nel dettaglio le problematiche connesse alla verosimile generazione di onde anomale associate allo spostamento di acqua causato dal passaggio dell’unità in questione ed addivenire ad eventuali, e, per quanto possibile, concordati, strumenti correttivi in modo da evitare possibili disturbi alla balneazione sulle coste interessate nonché alle varie unità in transito».
L’incontro è servito ad esaminare le tabelle dei piani di navigazione della “Corsica Express Seconda” e ad analizzare rotte e velocità tenute. In un comunicato la Caitaneria affernava. «Si è convenuto quindi sull’opportunità di apportare alcune correzioni in merito alle rotte di avvicinamento sia verso l’Isola d’Elba che per il continente, al fine di intervenire, tra l’altro, sull’angolo di incidenza delle masse d’acqua messe in movimento, in modo da diminuire il proprio effetto di disturbo una volta approssimatesi alla costa. Dalle rilevazioni effettuate si stima che il fenomeno tenderebbe a diminuire di intensità già grazie a questi piccoli correttivi».
Evidentemente, secondo le nuove proteste che arrivano dalle spiagge nord-orientali elbane, queste modifiche non hanno ottenuto i risultati auspicati, ma d’altronde anche la Capitaneria faceva rilevare che «Gli effetti di tali rettifiche saranno costantemente monitorati in modo da appurare se questi risultino sufficienti alla soluzione delle problematiche evidenziate. Le parti si sono infine accordate circa la necessità di incontrarsi nuovamente nel giro di pochi giorni al fine di esaminare le rilevazioni effettuate e, se del caso apporre ulteriori modifiche». Un'incontro che, alla luce delle nuove segnalazioni, appare molto opportuno