Gent.le redazione di Elbareport ,
Ho letto ieri il Vs articolo riguardo i disagi provocati domenica 15 Luglio dalla nuova nave che fa scalo a Rio Marina , e volevo informarvi degli ulteriori disagi che la “nuova Proprietà” della Toremar sta provocando anche per i turisti ed i villeggianti del Cavo.
A maggio l’aliscafo Fabricia è stato sostituito con un catamarano di trecento posti che, a detta del nuovo armatore, doveva garantire una maggiore portata ed efficienza rispetto al precedente.
Fin da subito il mezzo nuovo “Maria Sole Lauro” si dimostrato inadatto, sia per la difficoltà di manovra, sia perché al minimo alito di vento risultava impossibile da ormeggiare , per non parlare della navigabilità che , per ammissione stessi degli addetti ai lavori, era pessima .
A giugno il nuovo mezzo subiva le verifiche per l’omologazione alla navigazione , e ritornava operativo sulla tratta Piombino –Cavo - Portoferraio .
Sabato 14 Luglio insieme ad un nutrito gruppo di villeggianti che dovevano raggiungere le proprie famiglie in vacanza, presentandoci alla biglietteria alle ore 8.05 per prendere il mezzo che partiva alle ore 8.40 ci siamo visti rifiutare il biglietto perché il “Maria Sole” risultava già “pieno”.
Allibiti dalla sbrigativa spiegazione ci siamo recati a constatare il “miracolo” che in trent’anni di villeggiatura cavese , non ci era mai capitato di vedere e cioè il mezzo totalmente carico (pensavo tra me , 300 posti già occupati in piena crisi! ).
Gli amici che erano a bordo subito ci informavano che il catamarano era quasi vuoto ; allora arrabbiati ed un pò esterrefatti per la situazione assurda , abbiamo chiesto di parlare con il Comandante , il quale ci ha risposto, laconicamente e anche po’ scortesemente, che lui eseguiva soltanto gli ordini che la Compagnia gli aveva imposto, che non era responsabile di quanto stava accadendo e che dovevamo rivolgerci alla biglietteria.
Così tornavamo all’Agenzia del Porto di Piombino ove nessuna spiegazione ci veniva data se non quella che, automaticamente, i loro terminali registravano il raggiungimento del “booking”.
Così dopo aver presentato una informativa scritta presso la Capitaneria di Porto, chiedendo che la stessa venisse trasmessa alle Autorità Competenti, siamo stati costretti ad aspettare per oltre un’ ora la nave che opera sul Cavo (Bastia) , che appartiene alla compagnia Moby : così ognuno di noi ha speso circa 20.00 euro a fronte dei 9.60 che erano richiesti per il catamarano.
I chiarimenti li abbiamo avuti una volta arrivati a destinazione (Cavo) grazie alla Autorità Portuale che ci ha informati che il mezzo non ha ancora tutti i permessi per la navigazione a pieno carico e non può al momento accogliere più di 96 persone; questo già da oltre un mese , a meno che il comandante non si prenda la responsabilità , di andare in overbooking come sembra essere accaduto la domenica precedente.
Osservazioni :
• La Toremar ci risulta aver ottenuto, per l’anno 2011, oltre agli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti, €. 3.000.000,00 dalla Regione Toscana , ed €. 13.005.441,00, dallo Stato Italiano per conservare i livelli di servizio precedenti senza stravolgere destinazioni e orari . E questo evidentemente, ad oggi, non si è verificato.
• La carta dei servizi pubblici è resa obbligatoria dalla legge 11 luglio 1995, n.273, legge Frattini.
Il fulcro del provvedimento è il riconoscimento all’utente del diritto al rimborso, nei casi in cui è possibile dimostrare che “il servizio reso sia inferiore per qualità e tempestività agli standard pubblicati”. Pertanto, la carta costituisce un vero e proprio “patto scritto” con gli utenti, per effetto del quale l’ente erogatore si impegna ad assicurare i propri servizi con specifici standard di qualità e in tempi determinati; ossia un documento nel quale sono precisati i diritti degli utenti e gli obblighi dell’azienda erogante. Fatta richiesta alla biglietteria di Piombino della “carta dei servizi” mi è stata “consegnata” dalla responsabile una fotocopia su carta riciclata e soltanto dopo una lunga diatriba. La carta suddetta non risultava esposta al pubblico.
• L’Aliscafo “Fabricia”, a quanto sappiamo, è stato venduto ad una compagnia Croata con i motori completamente rifatti meno di sei mesi fa , mentre l’attuale catamarano sarebbe stato preso in noleggio dalla compagnia Lauro.
Sarebbe interessante verificare chi sono i soci della della compagnia Lauro e d a quanto ammonta il canone di locazione, ma sono dati difficilmente reperibili per un normale consumatore.
• La sensazione di noi, frequentatori dell’Elba da circa un trentennio, è che, attualmente, nessuno si preoccupi se l’economia di questa Isola (e, in particolare, della parte che meglio conosciamo) vada a morire perché i disservizi e soprattutto i costi sono talmente lievitati che non è più possibile accedervi e trascorrervi una vacanza.
• Ulteriore sensazione (salvo che qualcuno, finalmente, ci fornisca delle valide e “trasparenti” spiegazioni) è quella che i veri motivi di una siffatta situazione siano assai oscuri, almeno di non dover pensare ad un surrettizio spostamento dei flussi commerciali , che costringa i clienti , pur di poter raggiungere la meta prefissata , di avvalersi di una compagnia meno conveniente, ma più remunerativa, creando comunque disagi e ritardi.
Certo resta incomprensibile perchè, nelle due ore passate fra colloqui con il Comandante e con la biglietteria, nessuno ci abbia potuto fornire una plausibile spiegazione dell’accaduto.
Questo episodio, che, purtroppo, rientra oramai quasi nella “normalità”, ci lascia un interrogativo: possibile che nessuno degli organi predisposti al controllo si sia accorto del torto che i cittadini, gli Elbani (fra le persone del gruppo vi era addirittura una signora che aveva un abbonamento per l’aliscafo e che non è stata fatta salire) e chi, come noi, da decenni frequenta l’Isola (e dunque contribuisce all’economia della stessa) stanno subendo?.
Certo appare singolare, in primo luogo, che questa situazione non venga segnalata dai residenti all’isola d’Elba , in particolare Cavesi e Riesi.
Tuttavia , e non solo per l’”incidente” sopra descritto e per i disagi subiti, noi non possiamo rimanere indifferenti ad una situazione che rischia di “minare “ l’amore che abbiamo per questa bellissima isola, ed anche il suo futuro economico.
Segnalo che, assieme a me ed altri, erano presenti all’episodio l’Avv. Elena Iozzelli (tel. 055-2347508 e.mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) il marito Stefano Zini di Pistoia (e.mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel. 0573369505, la sig.ra Fabrizia Lenzini, residente a Pistoia.
Alberto De Magistris