Un furto sacrilego è avvenuto nel santuario della Madonna del Monte, un'azione scellerata di qualcuno che si è portato via la parte inferiore di una finestra di valore, che riproduce l'immagine di San Cerbone.
A darne notizia è stato il parroco don Gianfranco Bersani che in un primo momento aveva pensato ad un evento accidentale che poteva aver colpito la parte inferiore della vetrata rompendola. Un colpo di vento o qualche altra causa. Poi una più accurata osservazione ha fatto crescere il sospetto di un furto o un atto sconsiderato opera di balordi.
Il religioso, sbigottito per l'episodio, non riesce ad immaginare quale interesse possa avere per qualcuno il pezzo di vetrata, ed ha lanciato un appello affinché gli autori del gesto sacrilego si pentano. "Facciano ritrovare la parte asportata dalla chiesa dedicata a Maria,- dice- uno storico luogo di culto collocato a 650 metri sul livello del mare nel marcianese". Un sito noto in tutta Italia, oltre che per la sua bellezza, per il fatto che al suo interno Paolo Ferruzzi scoprì l'affresco del Sodoma. Il santurio è famoso per aver registrato la presenza, 200 anni fa, di Napoleone Bonaparte, e dell'amante polacca Maria Walewska col figlioletto illegittimo dell'imperatore, Alessandro Giuseppe.
Ma non solo il finestrone è stato oggetto di questo atto scellerato, qualcuno ha cercato anche qualcosa di prezioso nel tabernacolo dell'altare, che è stato infatti scassinato rompendo una parte in marmo su cui è collocato il chiavistello per la chiusura, ma non ha avuto fortuna perchè quando non ci sono riti religiosi, il parroco tiene vuoto il contenitore sacro.
C'è da ipotizzare che il probabile furto sarebbe stato più ampio, perché anche la stuccatura che blocca le tre parti che compongono la vetrata, era stata rimossa, il malfattore voleva togliere anche altre parti della finestra. Probabilmente l'arrivo di visitatori ha impedito che l'azione fosse portata a termine.
Ma queste sono solo supposizioni, le Forze dell'Ordine indagheranno sull'episodio. L'unica cosa certa è che una parte della finestra dedicata a San Cerbone è stata portata via e non deve essere stata un'impresa facile visto il peso di un oggetto della misura di 85 x 55 centimetri, trasportato per la lunga e ripida discesa che conduce a Marciana. Altra ipotesi, se si trattasse di un atto di balordi, è che il pezzo artistico sia stato abbandonato nella boscaglia.
Mentre il parroco spera ancora in un ripensamento, sperando che l'opera venga restituita, si è fatto avanti il laboratorio artistico che a suo tempo realizzò la finestra, il laboratorio Polloni di Firenze, fondato nel 1919. E' stato fatto presente al parroco che esistono i materiali, cartoni e lucidi, per riprodurre la parte di finestra in modo fedele all'originale. Lo studio Polloni già nel 1973 realizzò due finestre, poi collocate nel santuario, quella appunto dedicata a San Cerbone e quella di San Bernardino, pezzi che oggi costerebbero circa 5 mila euro ciascuno. Queste opere furono portate a termine grazie a benefattori. Le vetrate furono eseguite con vetri soffiati tipo "Antico Monaco" e " Antico Veneziano", vetri opalizzati e vetri "Dalles", dipinti a grisaglia e giallo d'argento, cotte a gran fuoco e tessute con profilato di piombo.
In conclusione tutto potrà tornare in ogni caso alla normalità, sperando che atti di tale assurdità non si ripetano.