L' Ospedale di Portoferraio è il primo centro clinico toscano in grado di mettersi in rete con l'Ospedale del Cuore di Massa per il teleconsulto delle malformazioni cardiache congenite. L'importante traguardo è stato presentato oggi dall'assessore regionale alla salute Luigi Marroni, dalle direzioni delle aziende sanitariecoinvolte (Asl 6 di Livorno e Fondazione Monasterio) e dal governatore dei Lions Club Toscana (ente coinvolto nell'ideazione e nel finanziamento del progetto).
Il progetto è ambizioso e si propone di mettere l'esperienza dell'Ospedale del Cuore di Massa (Fondazione Monasterio) a disposizione di tutti i centri clinici della Toscana. Ma è Portoferraio a fare da apripista. "Si tratta di un traguardo di grande valore scientifico, tecnico e clinico – ha commentato Marroni –. Il sistema sanitario pubblico e di qualità che vogliamo mantenere ha bisogno di innovarsi continuamente e di cogliere le opportunità date dalle nuove tecnologie. Il teleconsulto in tempo reale è una grande opportunità sanitaria per l'Isola d'Elba; ed oggi posso annunciare con soddisfazione che la Asl 6 e la Regione hanno ottenuto importanti finanziamenti ministeriali (circa 2 mln di cui il 60 per cento destinato alla sanità dell'Elba). A partire proprio dall'ulteriore sviluppo di servizi di telemedicina e cartella clinica informatizzata, ma anche per quanto riguarda le proble matiche inerenti all'infarto miocardico acuto e la dotazione dell'ospedale di Portoferraio di una camera iperbarica. Come si vede quindi la volontà della Regione è continuare ad investire su questo territorio, valorizzando le sue specificità".
"Stiamo lavorando da mesi a questo progetto perché crediamo sia un'ottima occasione per i nostri pazienti e per i nostri professionisti, e perché vogliamo fare dell'Elba un laboratorio di innovazione – ha affermato il direttore dell'ospedale Bruno Graziano - . I nostri pediatri e cardiologi sono andati a formarsi direttamente a Massa sulla metodica e a stringere relazioni con i colleghi dell'Ospedale del Cuore; i nostri tecnici (informatici, elettricisti, impiantisti) hanno lavorato per consentire la trasmissione dati. E' stato insomma uno sforzo di tutto l'ospedale e abbiamo dimostrato che possiamo essere un centro ricettivo verso le innovazioni."
L'esperienza della Fondazione Monasterio nella diagnosi e cura delle patologie cardiache neonatali è riconosciuta a livello internazionale; nell'ambito del teleconsulto la Fondazione già dal 2008 ha avviato collaborazioni con numerosi centri nei Balcani (ricevendo anche specifici finanziamenti europei). La tele-ecocardiografia utilizza una strumentazione in grado di acquisire e trasmettere in rete il segnale video dell'ecocardiografo: le immagini esaminate dall'operatore ecografico a fianco del paziente vengono replicate a distanza su un monitor per consentire allo specialista di collaborare alla valutazione diagnostica.
"Il futuro delle branche ultraspecialistiche e dei centri di eccellenza è nella capacità di fare rete, la sanità specialistica viene condivisa e questo è un grande valore di un sistema sanitario pubblico - ha salutato l'avvio del progetto.il direttore generale della Fondazione Monasterio Luciano Ciucci – Partiamo con questa sperimentazione sulle patologie neonatali, ma in prospettiva molte altre sono le funzioni da convididere attraverso la telemedicina". "Ringrazio il Lions Club per il supporto finanziario fornito per l'acquisto dei macchinari e siamo lieti di cooperare con un partner importante come la Fondazione Monasterio – ha aggiunto il direttore generale dell'Asl 6 di Livorno Eugenio Porfido –. Intendiamo continuare sulla strada dell'innovazione e della telemedicina, che è una grande frontiera della sanità e per l'Elba anche una grande occasione di sviluppo. I benefici di un servizio come questo sono evidenti: si facilita la diagnosi precoce, si limitano i trasferimenti inutili di pazienti con i conseguenti disagi per le famiglie e si ottiene un'estensione delle possibilità di consulenza specialistica anche in aree remote anche per il follow up di pazienti sottoposti ad interventi di alta specialità".
(con la collaborazione di Francesco Niccolai e Pierpaolo Poggianti, ufficio stampa Asl 6 di Livorno)