Cari Genitori,
in questi giorni, come sapete (o forse no), è in discussione in Parlamento un importante disegno di legge sulla scuola. Chi l’ha scritto ne ha fatto uno strumento di propaganda, di imposizione politica, e per limitare il dissenso di chi a scuola ci lavora, l’ha vincolato all’assunzione di centomila docenti. Qualcosa però si è messo di traverso: i docenti.
Il 5 maggio i principali sindacati della scuola hanno deciso di manifestare uniti, come non accadeva da anni, per
evidenziare i pericoli della riforma. Il Governo ha reagito con arroganza, dicendo che lo sciopero è indice di ingratitudine e conservatorismo, ed è quello che vogliono far credere anche a voi. Ma le cose, vedete, non stanno così.
Noi docenti non neghiamo che in quel ddl ci siano dei buoni intenti. Ma scrivere una riforma della scuola senza conoscerla produrrebbe danni gravissimi, fino alla violazione dei diritti costituzionali.
Ecco perché ci rivolgiamo a voi. Perché sappiamo che voi, la scuola, la conoscete bene.
Quando ci affidate i vostri figli, vi aspettate che vengano accolti da un ambiente sereno, in cui i docenti siano liberi di attuare le strategie più efficaci affinché gli alunni acquisiscano i saperi e le esperienze che li aiuteranno a crescere. Una libertà garantita dalla Costituzione (art. 33) a beneficio di tutti: di chi insegna e di chi apprende.
Con la riforma, invece, la scuola diventerebbe un luogo assai meno libero e sereno. I docenti verrebbero sottoposti a un giudizio da cui dipenderebbe non solo, com’è già previsto, la valutazione del loro operato, ma anche il loro demansionamento, trasferimento, e persino svantaggi economici, senza che i loro giudici – il dirigente (e il Consiglio d’istituto) – siano sottoposti a giudizi
analoghi. Come si fa a non capire che ciò produrrebbe diffidenza, tensione, clientelismo? Eppure sono proprio questi i pericoli cui andrebbe incontro il mondo della scuola con la riforma. E le ventilate assunzioni, che pure attendiamo da anni e che ci spettano, non valgono un simile azzardo. Se ci siamo permessi di scrivervi, dunque, è solo per chiarire che i docenti italiani, fuori e
al di là dei sindacati, non si sono uniti contro qualcuno, ma a favore di una scuola libera e
serena. Ecco perché scioperiamo.
Abbiamo lanciato una petizione on line che sta raggiungendo le 100.000 firme. La petizione è aperta a tutti, basta cercare “petizione Mattarella” su internet e firmarla
LaVeraScuola Gessetti Rotti
Dopo l’esperienza positiva del Flash Mob “ Scuola Statale Patrimonio da Difendere “ del 28 aprile scorso, i docenti degli istituti scolastici elbani tornano protagonisti organizzando, nel giorno dello sciopero generale del comparto scuola indetto contro “La Buona Scuola”, un incontro-dibattito per approfondire e chiarire i contenuti del DDL del governo che potrebbero modificare radicalmente il “volto” dell’istruzione pubblica. Molti sono gli aspetti da trattare e da conoscere, giacché non tutti gli insegnanti sono informati sui cambiamenti che, di fatto, verranno attuati se il disegno di legge verrà approvato così come è stato presentato. A tal fine, pertanto, si è pensato di promuovere questo evento per sviluppare una maggiore consapevolezza del problema, a volte banalizzato da voci esterne al mondo scolastico o da chi vive superficialmente una professione che merita rispetto e dignità.
L’incontro avrà luogo martedì 5 maggio 2015 dalle ore 11.00 alle ore 13.00 presso il piazzale antistante il Centro Culturale De Laugier, a Portoferraio.
Si auspica nuovamente un’ampia partecipazione da parte della categoria.