Come era facile prevedere Anna Bulgaresi, Sindaco di Marciana, uscita vincente del giudizio del TAR sulla sua forzata riapertura del Sentiero 45 della Guardiola, incassa il plauso degli ambientalisti.
Legambiente in particolare, dichiarando (nella vicenda) esemplare il suo comportamento, invitano i suoi più pigri colleghi colleghi ad attivarsi per liberare altri tratti di costa elbana e di "mare in gabbia", una battaglia che ha visto il Cigno Verde fortemente impegnato ormai da parecchi anni.
Ecco cosa scrive il Circolo di Legambiente dell'Arcipelago Toscano:
Ci sono voluti tre anni ma alla fine il Tar di Firenze ha dato ragione alla sindaca di Marciana, Anna Bulgaresi, che nel luglio 2012 aveva tagliato con le tronchesi la catena che chiudeva l’accesso costiero della Guardiola (Procchio) al sentiero numero 45.
Legambiente, che denunciò per prima nel maggio 2012 la chiusura del sentiero 45, sostenne subito la Sindaca di Marciana in quella battaglia che molti amministratori elbani, che non muovono un dito per riaprire spiagge chiuse e privatizzate, guardarono con sufficienza e fastidio. Anna Bulgaresi e la sua amministrazione hanno dimostrato che si può fare: si può mettere l’interesse e il bene pubblico davanti a quello di un privato che non vuole che “fastidiosi” cittadini ed escursionisti passino di dove sono sempre passati.
La sentenza del TAR dovrebbe essere letta attentamente da quei sindaci che permettono ancora la privatizzazione palese e strisciante delle coste, in un’isola dove per realizzare una struttura di pochi metri quadri si sbanca la costa e la vegetazione adiacente alla spiaggia, come sta succedendo a Zuccale.
Ci complimentiamo nuovamente con la Sindaca di Marciana ed invitiamo i suoi colleghi, a cominciare da quelli di Marina di Campo e Portoferraio, a seguire il suo esempio.
Invitiamo il Sindaco di Campo nell’Elba Lorenzo Lambardi ad andare a togliere – basta un martello – lo steccato che chiude lo storico accesso costiero a Galenzana ed ai Salandri che, per stessa ammissione di chi lo ha chiuso per propri interessi, era sicuramente utilizzato più di 30 anni fa, ma ricordiamo che Legambiente e Associazione albergatori lo ripulirono e ripristinarono il piano di calpestio nel 1994, intervenendo su un sentiero che mostrava un utilizzo secolare e che aveva un ingresso diretto – ora crollato – alla spiaggia di Galenzana attraverso un ultimo tratto addirittura realizzato in pietra e cemento. Lambardi e la sua Giunta seguano l’esempio di Marciana e mettano finalmente termine a questa prepotenza che è ancor meno giustificata di quella della Guardiola.
Al Sindaco di Portoferraio Mario Ferrari ricordiamo la promessa fattaci pochi giorni dopo la sua elezione di risolvere finalmente l’annoso caso dell’accesso alla spiaggia di Cala dei Frati. Una vicenda che dovrebbe essere ancora più facilmente risolvibile perché, anche grazie alla mediazione del viceprefetto Daveti, i proprietari delle case sovrastanti la spiaggia si dissero disponibili, durante riunioni e sopralluoghi con il precedente Sindaco Roberto Peria e Legambiente, a trovare una soluzione che, attraverso un accesso alla spiaggia ricavato al confine di due proprietà, ripristinerebbe un percorso visibile in alcune vecchie foto e che i Portoferraiesi più anziani si ricordano ancora bene.
Ai sindaci Lambardi e Ferrari chiediamo di avere solo un po’ del coraggio e della determinazione mostrati dalla sindaca Bulgaresi: si può fare. Ogni tanto, invece di assistere alla privatizzazione delle coste come se fosse inevitabile, si può anche riaprire accessi a quei beni comuni che erano e sono le spiagge elbane.
Ma c'è pure il diverso "caso" Zuccale
Ma, sempre a proposito di spiagge continua a far discutere e creare un certo grado di sconcerto la vicenda dello "sbancamento costiero", allo Zuccale di Capoliveri, perplessità cresciute dopo che si è appreso che l'area, "demaniale e data in concessione a seguito di regolare bando" sulla quale si è operato una massiccio scavo e una corposa movimentazione di di volumi di terra dovrebbe essere destinata a veder sorgere una sorta di chiosco di legno, peraltro rimovibile, destinato ad attività commerciali, e dalle risibili dimensioni di 20 mq (!).
Certamente, dopo le segnalazioni di privati cittadini e di Legambiente, il Sindaco Barbetti avrà allertato gli organi della sua amministrazione deputati alla gestione del territorio ed ai controlli, che con il loro proverbiale indeflettibile rigore, e con la solerzia che tutto il mondo loro riconosce, sapranno certamente rassicurare la cittadinanza, e dimostrare ancora una volta che la "fola" secondo la quale a Capoliveri è possibile fare tutto e più di tutto, ed esiste una sorta di impunità urbanistica, è frutto di pura fantasia.
s.r. - Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano