Venerdì sera, 29 maggio, ore 23,30, arriva a Portoferraio la Marmorica, ultima nave Toremar della giornata.
Considerato il ponte del 2 giugno la nave è stracarica di residenti che tornano e di turisti che arrivano.
Tanta la gente che al molo aspetta.
Sul molo la scaletta: inspiegabilmente la scaletta non viene agganciata alla nave, rimane tutto buio, lentamente si apre il portellone del garage e le operazioni di sbarco hanno inizio.
Però dei passeggeri “a piedi” nessuna traccia: chi aspetta pensa, “ma dove sono?” e lo sguardo ritorna alla scaletta. Scollegata e buia come prima.
Iniziano a scendere le auto dal garage, la nave è strapiena, sembra che le auto le fabbrichino direttamente sulla Marmorica per poi espellerle.
Dopo una decina di minuti (le operazioni di sbarco avranno termine alle 23,50) iniziano ad apparire i primi passeggeri a piedi, che fanno lo slalom fra le auto in movimento: adulti, bambini sia a piedi che in passeggino, animali, tutti circondati da auto e gas di scarico.
La gente scendeva stupefatta dell’accoglienza e i residenti commentavano “Peggio, sempre peggio.”
Incomprensibile il motivo per cui la scaletta non sia stata agganciata al traghetto (Marmorica, non Giraglia) ed ancora più incomprensibile capire il perché i passeggeri non siano stati fatti passare davanti a tutte le auto prima che queste accendessero i motori (come quasi sempre avviene in queste situazioni).
La gente scendeva cercando di coprirsi il naso, di riparare i bambini in braccio con foulard e sciarpe, di muoversi il più rapidamente possibile per evitare di essere investiti.
Una sorta di esodo alla rovescia, le immagini testimoniano.
Cinzia Salomoni Siano