Dopo un settimana dalla scoperta: la carcassa in putrefazione del cetaceo spiaggiata all'Acquavivetta e seppellita "alla bellemeglio" sotto dei teli di plastica e poche ghiaie, restava fino a questa mattina "in situ", evidentemente a poco sono servite le sollecitazioni degli ambientalisti alle compotenti autorità (Comune, ASL, Capitaneria), così come il disappunto dei cittadini a cui abbiamo dato voce. A questo punto - atteso che nelle ultime ore qualcuno non si sia degnato di prendere in considerazione il da farsi (prendendoci in contropiede) - crediamo che altro non resti che sperare in una mareggiata (possibile visto le previsioni meteo) che provveda a riprendersi quel quintale circa di maleodorante massa saponificata e smaltirla in proprio. Con i nostri ringraziamenti.