In ogni Comune dell'Isola d'Elba i residenti hanno l'opportunità di andare a firmare il Referendum Abrogrativo ai Sensi dell'Articolo 72 Dello Statuto della Regione Toscana, in merito all'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio Sanitario regionale.
Prendetevi 10 minuti di tempo e andate al vostro Comune a firmare. Fate un gesto di cittadinanza attiva dando un segnale, con la vostra firma, alla politica regionale. I DIRITTI NON SI TAGLIANO! La Sanità deve essere pubblica e deve avere al centro i bisogni dei cittadini, sui territori.
Una tua firma può aiutarti, ogni nostra firma potrà salvare tante altre vite.
Sai di cosa si occupa la Legge della Regione Toscana 28/2015?
È la legge che lo scorso marzo ha riordinato l’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio Sanitario regionale.
CHE COSA SIGNIFICA?
SIGNIFICA CHE LA TUA AZIENDA SANITARIA LOCALE NON ESISTE PIÙ.
Dal 1 luglio le 12 asl toscane sono state accorpate in 3, una per area vasta (Toscana centro, Toscana nord-ovest e Toscana sud-est) guidate oggi da commissari e vice-commissari di nomina politica, domani da direttori che accentreranno un enorme potere decisionale. Desta non poche perplessità la figura del Direttore della Programmazione, diretta emanazione del Presidente della Giunta Regionale, posto al di sopra delle Direzioni delle Aziende sanitarie, in possesso del portafoglio e dispensatore delle risorse.
Questa figura risponderà al Presidente della Regione Toscana, non ai Sindaci o ai cittadini.
La Sanità pubblica sarà stretta nelle mani di pochi.
Le Unità Sanitarie Locali (USL) istituite alla fine degli anni ‘70, poi diventate Aziende Sanitarie Locali (ASL) si chiamavano “locali” perché nate SUL territorio PER il territorio.
Tutto questo è già un ricordo.
I Sindaci ed i Comuni erano protagonisti, avevano peso decisionale.
Lentamente ne sono stati privati, fino ad arrivare alla Legge 28/2015 che sancisce lo strapotere della Regione sulla Sanità.
I vice commissari nei prossimi mesi dovranno individuare personale in eccedenza che sarà mandato in pensione senza essere sostituto.
Si tratta di 1500/2000 operatori sanitari in meno. Ci dicono che questo non influirà sui servizi ma già i pronto soccorso o l’attività chirurgica programmata faticano a rispondere efficacemente, proprio per carenza di personale.
In Toscana già da alcuni anni non c’è più equità di accesso ai servizi ed uniformità nei livelli di assistenza. I tagli e le “riorganizzazioni” non hanno fatto che accentrare i servizi nei capoluoghi, assaliti ed incapaci di far fronte alle crescenti richieste, svuotando gli ospedali periferici ed i piccoli ospedali che presidiavano le zone disagiate.
Quale peso avranno i bisogni sanitari e sociali di coloro che vivono nelle zone più periferiche delle aree vaste?
Chi ascolterà oggi i cittadini ed i sindaci dei piccoli/medi comuni?
Esperienze all’estero hanno già visto fallire le mega fusioni delle ASL.
La Legge 28/2015 creerà una struttura gigante e pesantissima, poco trasparente, con bilanci milionari indecifrabili, burocratizzazione, una giungla di dipartimenti aziendali ed interaziendali, lontananza dai territori, indebolirà la conferenza dei sindaci. È questo quello di cui abbiamo bisogno?
È il momento di scegliere.
I cittadini toscani posso farlo firmando per indire il REFERENDUM ABROGATIVO LEGGE REGIONALE 28/2015.