Lo slogan del decimo Congresso Nazionale di Legambiente era “l’era del cambiamento” e cambiamento è stato con l’elezione a presidente di Rossella Muroni, la prima donna ad assumere questo compito, che sarà affiancata dal nuovo direttore Stefano Ciafani, dal vicepresidente Edoardo Zanchini e dall’amministratore Nunzio Cirino Greccia. «Tutti amici che conoscono bene l’Elba e che hanno stretti rapporti di collaborazione col nostro circolo – dice Maria Frangioni presidente di Legambiente Arcipelago Toscano – Rossella negli ultimi due anni ha voluto partecipare con i suoi figli alla Festa delle Farfalle di Monte Perone, Stefano ed Edoardo hanno organizzato insieme a noi iniziative su energia e ambiente all’Elba, Nunzio ha incontrato da giovane volontario proprio nella nostra isola Goletta Verde e Legambiente».
Il rinnovamento ha toccato fortemente anche i nuovi gruppi dirigenti che hanno fatto spazio a molti giovani e donne, ma l’elbano Umberto Mazzantini è stato confermato nel massimo organismo dirigente di Legambiente Nazionale, l’Assemblea dei Delegati (il direttivo) composta da 110 persone.
Umberto che è intervenuto nella plenaria del congresso su richiesta del presidente uscente Vittorio Cogliati Dezza, racconta: «Avevo già parlato nella piazza tematica sull’energia, della difficoltà di autoprodurre energie rinnovabili nelle isole minori, non volevo farlo anche in plenaria per dare spazio ai giovani che hanno da dire certamente cose più interessanti delle mie, ma non potevo dire di no a Vittorio, che è stato un grande presidente di Legambiente. Forse per la prima volta non ho parlato di Elba e Arcipelago Toscano, il mio intervento è stato sulla politica nazionale e internazionale e sul perché continuo a stare in questa magnifica associazione che mi ha nuovamente fatto l’onore di eleggermi nel suo gruppo dirigente nazionale».
Mazzantini ha sviluppato un intervento attentamente seguito da una platea presso la quale riscuote considerazione per le battaglie della nostra associazionei, lo ha fatto, come ha detto, da “orfano della Sinistra” scherzando sul fatto che molte delle persone che stima di più dentro Legambiente siano «renziani e qualcuno addirittura juventino». Un intervento apprezzato dall'uditorio anche nella parte "divertita".
Mazzantini è ormai da anni un leader nazionale dall’associazione, conosciuto e riconosciuto, formatosi come molti altri in Legambiente nei luoghi magnifici e periferici del nostro Paese, ma convinto che l’Arcipelago Toscano sia il più bello di tutti. Un dirigente nazionale del Cigno Verde che anche i nuovi fantastici 4 dell’associazione hanno voluto al loro fianco ed al quale verrà con tutta probabilità chiesto di mantenere il ruolo di responsabile nazionale delle Isole Minori.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano
Nota a margine di Elbareport sull'uscita di Sammuri dalla dirigenza del CignoVerde
Scorrendo l'elenco dei nominativi dei soci inseriti nei nuovi organismi dirigenti di Legambiente, che comprendono anche il molto più numeroso Consiglio Nazionale, ci siamo accorti di una vistosa assenza: quella del presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Giampiero Sammuri che era nella precedente Assemblea dei Delegati insieme a Mazzantini.
Legambiente Arcipelago Toscano - interpellata - ha affermato di ignorare le cause dell’uscita di Sammuri – che è anche presidente di Federparchi della quale fa parte anche Legambiente - dagli organismi dirigenti nazionali del Cigno Verde.
Può essere che Sammuri sia stato escluso per favorire il rinnovamento dell’Associazione ambientalista - tema ripetutamente toccato nell'assise ecologista - ma questo non avrebbe certo portato anche ad escluderlo dal Consiglio Nazionale.
Più probabile ci parrebbe che sia stato lo stesso Sammuri "politicamente" a defilarsi, ed a chiedere di non essere rieletto.
Un disimpegno utile forse a marcare una distanza da Legambiente e dal forte ruolo che esercita all’Elba, cosa che forse “esporrebbe” istituzionalmente Sammuri un po’ troppo, vista soprattutto la manifesta avversione per il Cigno Verde palesata da alcuni sindaci elbani, che mal sopportano il ruolo di puntiglioso controllo del territorio e degli atti amministrativi, di cui Legambiente ha spesso dovuto sobbarcarsi, anche in supplenza di opposizioni "trasversamente pigre e distratte" .
Elbareport