«Caro Fratini, la prima volta che ho sentito nominare un traghetto “ognitempo” è quando me ne parlò il compianto comandante Tullio Tabani. Le motonavi che oggi solcano il Canale di Piombino sono belle e fanno figura, tuttavia sono troppo alte e quindi, durante la manovra d’attracco, sono soggette alle raffiche del vento e alle onde di risacca.
Questo è quanto mi dicono quei marittimi che per molti anni hanno solcato, e solcano il nostro mare, altri che hanno esperienze e conoscenze di lungo-corso, i quali aggiungono che la manovra d’attracco dipende, non solo dall’abilità del pilota, ma anche dal tipo di timone e dalla collocazione delle eliche, e dalla potenza che ad esse viene trasmessa.
Nondimeno quanti come me propongono di sostituire l’Acapulco Jet con un traghetto “ognitempo”, non hanno la pretesa né di essere portatori di verità assolute né di soluzioni certe. Noi isolani però non possiamo continuare a rimpiangere le “corvette” del passato, né a limitarci alla richiesta di avere un’assistenza più proficua alla Stazione marittima di Piombino.
Citando Pierangelo Bertoli, ripreso da Sergio Rossi, mi pare giusto avere “un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”. Tuttavia “a muso duro” e tutti insieme, chiediamo di sostituire l’Acapulco Jet con un traghetto “ognitempo” che forse non viaggerà 365 giorni/anno ma ci farà fare un passo in avanti sul diritto alla continuità territoriale».
Lorenzo Marchetti