Un'infermiera professionale in servizio presso l'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Civile di Piombino, in esecuzione di una ordinanza di custodia in carcere emessa dal GIP livornese Antonio Pirato è stata arrestata dai carabinieri del reparto NAS di Livorno nella serata di Mercoledì 30 Marzo nel corso di un'operazione denominata "Killer in Corsia".
Il reato che si ipotizza sia stato commesso dalla operatrice e che sarebbe avvenuto tra il 2014 e 2015 (somministrando eparina in dosi anche dieci volte superiore al normale) è quello - assai inquietante - di omicidio continuato volontario aggravato dalla crudeltà, in relazione ai decessi di 13 pazienti che erano per cause diverse ricoverati nel reparto di competenza dell'infermiera.
La destinataria del provvedimento è Fausta Bonino, una 55enne di origini liguri da tempo stabilitasi in Toscana, a quanto si è appreso con storie di alcool, depressione e uso di psicofarmaci.
Si attende ancora di conoscere l'identità delle presunte vittime (di età compresa tra i 61 e 88 anni) delle azioni che le vengono contestate (e non si può al momento almeno in linea teorica escludere che qualcuno dei casi abbia attinenza con la popolazione elbana).
I pazienti uccisi non erano malati terminali: nel loro sangue sono stati trovati forti tracce di eparina, segno di dosi massicce, usate per provocare emorragie letali. Secondo il Nas, in molti casi avevano patologie per cui la somministrazione di eparina non rientrava nelle possibili terapie. Sui 13 decessi 12 sono attribuiti a "scoagulazione del sangue", uno ad arresto cardiaco.