Spunta un possibile quattordicesimo caso di morte sospetta nell’ospedale di Piombino ed il pesante dubbio è relativo al decesso di un altro elbano.
La vicenda è quella del portoferraiese Luciano Giudicelli, un sessantaduenne che spirò il 10 febbraio 2015 nel nosocomio piombinese.
Paradossalmente, mentre nei casi già contestati dalla Magistratura, non ci furono reazioni di sorta da parte dei congiunti, la famiglia del Giudicelli chiese con forza plausibili spiegazioni.
Tanto da incaricare un legale (l’avvocato Carlo Castaldi) che il 5 Maggio presentò una querela in quanto i suoi assistiti, ritenevano che al loro familiare fosse stato trattato in maniera complessivamente inadeguata, prima e durante il ricovero nell’unità operativa nella quale era presente anche l’infermiera arrestata.
Il caso parve comunque chiudersi con il parere espresso da un medico legale pisano che dichiarò che all’atto del ricovero piombinese la condizione dell’isolano trasportato in elicottero era troppo compromessa perché potesse sopravvivere.
Una valutazione che contrastava con quelle della famiglia Giudicelli secondo la quale l’uomo era certamente in condizioni gravi, ma non tali da morire a poche ore dal ricovero, e, particolare non secondario, anche egli in deficit di coagulazione, al pari degli altri 13 pazienti ai quali, secondo l’ipotesi accusatoria la Bonino aveva somministrato massicce dosi di eparina.
La notizia lanciata dai media nazionali sarebbe quella di un nuovo interesse sulla vicenda da parte degli inquirenti, confermata peraltro dalle dichiarazioni dell’Avv. Castaldi che ha reso noto di essere stato contattato dalla Procura Livornese che intendeva acquisire altre informazioni sulle circostanze del decesso.