Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Campo nell’Elba ha dato, con due distinte delibere, l’autorizzazione alla “manutenzione e ripristino” di due sentieri che servono allo stesso agriturismo che ha chiuso ormai da anni la strada costiera che porta all’accesso storico alla spiaggia di Galenzana.
Alcuni cittadini e, a quanto ci risulta, un consigliere comunale, hanno chiesto spiegazioni su quelle delibere delle quali all’albo pretorio online del Comune sono state affissi solo i frontespizi e le comunicazioni inviate a alla Sovrintendenza, senza specifiche e cartografie allegate. A queste richieste è stato risposto che i cittadini non avevano interesse diretto e al consigliere comunale non era stato fornito il materiale richiesto.
Non sappiamo se i lavori autorizzati sono quelli già in corso nell’area di Galenzana che hanno comportato l’allargamento di percorsi fino a renderli carrabili e la creazione di radure che somigliano a parcheggi. Lavori che hanno comportato anche danni ai muretti a secco.
La Commissione Paesaggio del Comune di Campo nell’Elba, nella seduta del 6 maggio 2016, aveva espresso parere favorevole «in quanto trattasi di intervento di riqualificazione di tracciato esistente in disuso», ma mentre l’amministrazione comunale campese autorizza rapidamente i privati ad ampliare sentieri, non li obbliga a riaprire il percorso costiero esistente in disuso forzato di Galenzana per il quale, anche se il Corpo forestale delle Stato ha detto che si tratta di un percorso pubblico storico, i privati asseriscono che quel sentiero, noto frequentato e che mostra ancora i segni di pavimentazione artificiale, non esisteva. Tesi che, contro ogni evidenza, ha convinto anche la precedente e l’attuale Amministrazione Comunale, che fino ad ora non ha mosso un dito, nonostante una interrogazione parlamentare a firma Marisa Nicchi (SEL/SI) e del presidente della Commissione ambiente della Camera Ermete Realacci (PD).
I privati che hanno chiuso il percorso pubblico asseriscono che non esisterebbero le prove della presenza di quel sentiero costiero storico che hanno sbarrato e che loro, comunque, hanno riaperto altri accessi a Galenzana, giustificazioni che sembrano bastare alla Giunta campese, che però ci tiene molto a permettere agli stessi privati di riqualificare altri tracciati esistenti in disuso.
Il problema è che quel sentiero, che Legambiente ripristinò nel 1992 insieme all’Associazione Albergatori Elbani, è ben visibile nelle fotografie aeree della Zona Salandri – Galenzana che vanno dal 1954 al 2007.
Dopo, la proprietà precedente dell’agriturismo cominciò a occultare il sentiero con vegetazione e ad apporre cartelli che deviavano il passaggio, fino alla recente chiusura con una staccionata a monte e al “cedimento” del tratto finale della staccionata dell’agriturismo a valle, prima dell’ingresso alla discesa in muratura che portava alla spiaggia e che è stato lasciato crollare.
In base a quelle inequivocabili foto, Legambiente Arcipelago Toscano chiede all’Amministrazione Comunale di Campo nell’Elba di applicare al sentiero pubblico di Galenzana le stesse rapide decisioni accordate ai «tracciati esistenti in disuso», per i quali ha concesso la “manutenzione e ripristino” e di intervenire immediatamente perché venga riaperto un accesso costiero chiuso con prepotenza da chi poi riapre altri sentieri e li rende carrabili, senza porsi eccessive preoccupazioni ambientali e decidendo secondo il proprio tornaconto quali siano i sentieri accessibili e quali no.