Piacevole spettacolo ieri sera, 23 luglio, in piazza Cavour con il pubblico coinvolto a cantare insieme agli artisti le sempre ever green canzoni di Lucio Battisti.
Siparietto iniziale del vice, veloce e garbato presentatore, che senza insistere, ha comunque fatto capire chi è il mentore di questi eventi.
Ma il siparietto migliore si è svolto nel corso dii tutta la mattina.
I titoli appropriati potrebbero essere ben due:
"Fare disfare è tutto un lavorare", più popolano, sicuramente di origine domestica.
Mia nonna lo usava sconsolata quando, inforcati gli occhiali da vicino, si accorgeva che nel lavoro a maglia di tutta la serata aveva fatto un errore da qualche parte e allora, piano piano, dicendosi appunto" far disfare è tutto un lavorare", cominciava a tirare il filo e a rifare piano il gomitolo fino a che non arrivava all'errore e sospirando ricominciava....
Oppure ancora, "stasera si recita a soggetto" sicuramente di origine più dotta, tratto dal titolo di una commedia di Luigi Pirandello.
Ma veniamo ai fatti e alla fine condivideremo insieme quale sia il miglior titolo da affibbiare alla sceneggiata.
Di buon mattino in piazza arrivano un gruppo di operai e cominciano a montare il palco, proprio a filo con l'arco, di fronte al bancomat della Cassa di Risparmio. Montano così alla buona, sperando di far presto e andarsene, senza precauzioni di sorta e la gente cerca di farsi spazio per raggiungere, in fila indiana dietro il palco, la macchinetta per ritirare i soldi, mentre comincia ad arrivare qualche camioncino a consegnare le tante merci necessarie alle attività commerciale della zona (del resto quale migliore parcheggio per loro che la ztl? Nessuno impiccia e si parcheggia tranquilli).
Finita l' operazione montaggio qualcuno si rende conto che il palco, montato spalle alla banca e faccia attaccata al bar di fronte, forse non va bene. Ci sono problemi per il suono, per la sicurezza, per la cabina regia, per la gente che nei fatti si dovrebbe posizionare solo lateralmente al palco.
Il conciliabolo va avanti per un po', e intanto si sono fatte le 10 abbondanti.
Gli operai nell' attesa si fanno un caffè e gli esercenti della piazza cercano anch' essi di dire la loro.
Finalmente arriva il deus ex machina.
Nuovo conciliabolo e agli operai viene ordinato di smontare tutto.
Si riprende il lavoro. Nel frattempo la mattinata, anche poco solatia, avanza e sempre più persone girettano per la piazza. Il palco viene smontato e rimontato senza neanche una fettuccia a limitare lo spazio, mentre altri camioncini e furgoni continuano a arrivare, sostare, consegnare, manovrare, uscire.
Meno male che i turisti si tengono per mano i figlioli, altrimenti ci sarebbe stato da ridere se in piazza avesse scorrazzato qualche "baracase" locale.
Verso le 12, con tutto il disagio che lascio immaginare l'opera è finalmente compiuta.
Ma dal cuore mi sorge spontanea una domanda.
Da una vita il palco in piazza viene montato con le spalle "al Celebrini" di fianco alla banca.
Di chi è stata questa favolosa pensata?
E poi ancora: è possibile che in una ztl, anche se sempre aperta in via informale, si possa avere un cantiere, perché di questo si è trattato per tutta la mattina, senza alcuna precauzione per i tanti passanti?
Allora quale secondo voi il titolo migliore?