Sott'acqua, il ritrovamento di ordigni bellici inesplosi è purtroppo relativamente comune: fortunatamente, quasi sempre si tratta di classiche bombe d'aereo facilmente riconoscibili, e altrettanto fortunatamente, gli Artificieri sono in grado di intervenire in sicurezza per rimuoverli e renderli inoffensivi.
Ma che un banale "sasso" possa nascondere insidie potenzialmente devastanti non è certamente a conoscenza di tutti. Nemmeno a persone esperte dell'ambiente subacqueo. Per questo riteniamo, ora che è stato definitivamente eliminato il problema, importante raccontare i dettagli del identificazione del blocco di Fosforo bianco di cui è stata data notizia nei giorni scorsi: per quanto improbabili, eventuali altri rinvenimenti sono pur sempre possibili.
L'aspetto è quello di una pietra chiara, con apparenti incrostazioni, come da foto. Niente di diverso da naturalissime rocce ricoperte da alghe o altri organismi marini. Immersa nell'acqua è assolutamente innocua: ma, pochi secondi dopo l'esposizione all'aria, la pietra inizia a fumare. Quella che può anche essere una normale reazione dovuta a particolari batteri o a sostanze chimiche naturali, è in realtà solo la prima avvisaglia di un gravissimo pericolo: l'inizio di una potenzialmente devastante autocombustione.
Nel video, un microscopico frammento è stato, per accertarsi di quale materia si trattasse, appositamente lasciato asciugare all'aria.
Fiamme e fumo, difficilissime da estinguere, fortemente tossiche e terribilmente pericolose. Non per niente si tratta di una sostanza ad uso esclusivamente bellico, peraltro vietata in molti Paesi.
Memorizzate quindi forma e aspetto: se mai vi capitasse di trovarne una... segnatevi la posizione, non toccatela ... e avvertite le Autorità competenti!
Staff Acquario dell'Elba