Nonostante ormai da anni la nostra Associazione stia chiedendo alle Amministrazioni Comunali uno spazio dove poter stabulare animali feriti o ammalati che necessitano di cure, ancora oggi siamo costretti a denunciare la totale mancanza di ogni considerazione e sensibilità.
E per questo motivo, vogliamo raccontare e mostrare a tutti come siamo costretti a curare gli animali.
L’episodio riguarda un gatto per il quale a fine agosto siamo stati contattati da alcuni residenti nella zona di Via XX Settembre a Portoferraio. Purtroppo, il micio è affetto da FIV, virus da immunodeficienza felina, in stadio già piuttosto avanzato, ma una buona terapia può comunque essere di supporto per migliorare la sua qualità della vita. Pertanto, al momento, viene curato con antibiotico, cortisone e con somministrazione per via sottocutanea di Ringer Lattato.
E qui veniamo al dunque, non avendo alcuno spazio presso il quale custodire il gatto, siamo costretti a fargli le flebo per la strada, sulla scalinata nelle cui vicinanze abitano le persone che hanno chiesto il nostro aiuto. Quindi, come potete vedere dalla foto che alleghiamo, ogni giorno allestiamo una cuccia improvvisata e una sorta di allaccio volante ad una ringhiera per appendere la flebo da somministrare al gatto. Una soluzione empirica ed impietosa alla quale abbiamo dovuto adeguarci per la totale assenza di alternative.
Purtroppo, dato che al peggio non c’è mai fine, ci è stato anche segnalato che alcuni abitanti della zona non gradiscono la presenza del gatto malato, né le attenzioni che gli stiamo dedicando e che hanno addirittura minacciato di ucciderlo distribuendo polpette avvelenate. Tra l’altro, la scalinata dove si è ambientato a vivere questo gatto è frequentata anche da altri gatti, di proprietà e non, e tale vile minaccia suscita preoccupazione e allarmismo.
Bene, vogliamo avvertire queste “brave” persone che il maltrattamento e l’uccisione di animali sono REATI perseguiti dal codice penale con pene severe e che provvederemo a fare le opportune segnalazioni e denunce alle forze dell’ordine affinché ci siano i dovuti controlli.
Infine, vogliamo rassicurarli sul fatto che la malattia del gatto non comporta alcun rischio per le persone e gli altri animali; si può trasmettere solo tra felini, ma perché ciò accada non basta un semplice contatto con la saliva; occorre uno scambio di saliva o sangue tra gatto ammalato e sangue di gatto sano, quindi attraverso morsi.
Il nostro povero gatto, buono come il pane, è sterilizzato e dunque non esposto a potenziali combattimenti per l’accoppiamento, ed è affetto da un brutta stomatite dovuta proprio alla malattia immunodepressiva e non è in condizione di mordere neppure la pappa che gli viene somministrata!