Signor Marco Sollapi leggendo quanto lei ha scritto giovedì 22 settembre sappia che le nostre preoccupazioni si differenziano dalle sue per una diversa visione salvavita anche se consideriamo l'elisoccorso di vitale importanza. Nella sanità Elbana ci sono altre necessità di emergenza/urgenza che insieme al "Pegaso" possono salvare vite umane e una di queste che noi chiamiamo "il prima" è la stabilizzazione del paziente, quasi sempre grave, che medici ed anestesisti preparano in maniera eccellente ma che a volte non riescono a completare la documentazione d'accompagnamento per la mancanza di referti diagnostici perché non completi o mancanti per la vetustà dell'apparecchio usato o perché nessuno in radiologia è in grado di leggere le immagini e la decantata telerefertazione non da segni di vita. Qualche giorno fa è stata trasferita in elicottero una anziana signora con il dischetto della TAC chiuso in borsetta perché, come si diceva, non è stato possibile leggerlo ne' qui ne' tramite telerefertazione.
Quello che noi consideriamo "il dopo" che purtroppo si intreccia inevitabilmente con "il prima" è che all'Elba non esiste una postazione di "rianimazione" e il paziente da rianimare per tenerlo in vita lo si trasferisce in elicottero in un ospedale di eccellenza dove c'è un reparto di rianimazione solo che a volte, come è successo a questa anziana Signora, è arrivato il rifiuto per mancanza di posti nella rianimazione e così come un pacco postale è stata parcheggiata in un ospedale disposto ad accoglierla in attesa che si liberi un posto là dove possono dare risposte alla sua patologia. Se nel nostro ospedale ci fosse stata la rianimazione (abbiamo il personale medico e infermieristico per farla funzionare) avremmo risparmiato alla paziente dannosi e dolorosi trasferimenti.
Quindi prima di affrontare una dura lotta con la Regione e l'Azienda Sanitaria per avare una base elicotteri all'Elba che congelerebbe per anni quelle risorse promesse destinate al miglioramento del nostro presidio ospedaliero (speriamo che non rimangano solo promesse), noi di Elba Salute chiediamo che l'Azienda si concentri sulla reale possibilità non per avere una base elisoccorso sull'Isola ma per dotare il nostro presidio ospedaliero di un reparto di rianimazione e un apparecchio diagnostico TAC o preferibilmente Risonanza Magnetica tecnologicamente avanzati e personale dedicato stabili sull'Isola.
Un elicottero fisso ed esclusivo per l'Elba non sarà mai concesso perché non ci sono i numeri di interventi che possono giustificare un velivolo, il personale di volo, e l'assistenza tecnica e meccanica considerando che i voli sull'Isola nel 2015 sono stati 190 circa mentre la media dei tre esistenti e di circa 692 decolli. Però possiamo chiedere di mantenere per l'Elba una corsia preferenziale di intervento e di convogliare parte di quei 74 milioni di euro destinati alla sanità Toscana per dotare il nostro ospedale di un reparto di rianimazione e degli apparecchi diagnostici tecnologicamente avanzati.
La richiesta di un altro elicottero può depotenziare il nostro ospedale e non risolverebbe in alcun modo "il prima" e "il dopo", così come la telerefertazione e la telemedicina dovrebbero essere un'aggiunta e non l'unico mezzo del sapere e di cura.
Comitato Elba Salute