“Ogni anno la normativa per presentare la domanda di Naspi cambia – spiegano le categorie – mentre lo scorso anno c'erano 90 giorni di tempo, ora sono soltanto 15 e la ristrettezza dei tempi sta avendo sull'isola un effetto disastroso”.
Sono troppi infatti i lavoratori e le lavoratrici stagionali che si stanno rivolgendo all'ufficio rispetto alle capacità di accoglienza, perciò i tempi di attesa sono talmente lunghi che gli utenti dormono per strada in modo da non perdere la priorità acquisita “La situazione emergenziale ha implicato un accampamento fuori dagli uffici – proseguono le segreterie – dove si sono verificati anche disordini, che mettono a rischio la sicurezza degli utenti e degli stessi lavoratori del centro per l'impiego, che si trovano incolpevolmente a gestire, non solo le pratiche, ma anche un clima di malumore crescente”.
“Che all'Isola d'Elba i lavoratori stagionali siano moltissimi è cosa nota – sottolineano le categorie CGIL – da parte nostra siamo pronti per offrire supporto nella compilazione delle pratiche, come da sempre facciamo con professionalità e serietà, quest'anno abbiamo anche implementato gli operatori della nostra sede di Portoferraio, in via della Fonderia, proprio per arginare gli effetti della nuova normativa. Sono moltissimi infatti i lavoratori che si rivolgono al centro per l'impiego, avendo già espletato le pratiche al patronato”.
I tempi brevissimi a disposizione di chi deve presentare la domanda per ricevere un ammortizzatore, che comunque non è rispondente alle esigenze della stagionalità, provocano l'ingorgo: molti sono, infatti, coloro che vengono dal continente per lavorare all'Elba “Se questi lavoratori avessero avuto i 90 giorni non sarebbero stati costretti a rivolgersi all'ufficio dell'Elba – puntualizza la Filcams, che rappresenta gli stagionali – perciò, in previsione di una contrazione dei tempi e di una moltiplicazione degli utenti, gli Enti preposti avrebbero dovuto organizzarsi”.
La Funzione Pubblica da parte sua fa il quadro della situazione in cui versano i lavoratori che sono chiamati a svolgere il servizio “I lavoratori che in questi ultimi anni ricevono i flussi delle disoccupazioni – illustra la Fp CGIL- sono 5 di ruolo e 5 precari, in quanto provenienti dal mondo degli appalti, e complessivamente non sufficienti a fronteggiare il carico di lavoro presentatosi quest'anno. In momenti di picco come questi deve essere presente una figura di coordinamento che organizzi il lavoro dell'ufficio, capace di gestire le emergenze e con la responsabilità di segnalarle”.
“Anche dal punto di vista della sicurezza i dipendenti che svolgono servizi pubblici all'Elba sono abbandonati a se stessi – conclude la Fp - in quanto lavorano in sedi non adeguate: il centro per l'impiego è fatiscente e, quindi, deve essere ricollocato altrove, una buona occasione per riunire in un unico Polo anche Inps e Inail, in modo da offrire un servizio di assistenza completo e più accessibile, dotato naturalmente di un organico adeguato”.
Filcams CGIL Livorno; Funzione Pubblica CGIL Livorno
(foto Gian Carlo Diversi)