Lettera di scuse ad un amico offeso: Francesco Bosi
Fra qualche giorno si discuterà in Tribunale a Livorno un processo che mi vede contrapposto all'On. Francesco Bosi a seguito di una sua denuncia nei miei confronti dopo che era apparso un mio articolo sulla stampa. Ciò mi addolora perché trattasi di un amico che ho sempre stimato ed ammirato per quello che è e che ha fatto rappresentando in ogni sede gli interessi dell'Isola d'Elba e dell'Italia e anche oggi non posso che confermare la stima e l’affetto che ho provato e provo per Francesco.
Ormai la nostra conoscenza è diventata storia. Dal 1999 al 2004 io Sindaco di Capoliveri e lui di Rio Marina. Poi dal 2002 al 2006 io commissario del Parco e lui dal 2004 al 2009 Sindaco di Rio Marina. Tante battaglie insieme non si possono dimenticare. Come non posso dimenticare la sua ricerca della mediazione, la ricerca del compromesso (sempre a favore dei cittadini di Rio) quando io ero al Parco e lui voleva dividere i proventi del Demanio sempre negli interessi del suo comune. Ti stancava sul tempo fino a che tu dicevi che aveva ragione lui.
Questo è il rapporto che ho sempre avuto con Francesco e che sinceramente mi manca. Ci siamo ritrovati in qualche occasione pubblica, anche triste. Ci siamo salutati con una formale stretta di mano, non come ai vecchi tempi quando era solito abbracciarti a tutto tondo. Mi piacerebbe riguadagnare la sua amicizia e la sua stima perché ritengo che il nostro passato non possa essere cancellato.
Però devo ammettere che durante le elezioni comunali di Portoferraio ho commesso un grave errore. Un giorno ero fuori Elba in viaggio e mi arrivavano notizie frammentate su una sua discesa in campo come Sindaco di Portoferraio quando oramai si era trovato un accordo che andava in un’altra direzione. Conoscendolo e proprio per il legame di amicizia che mi legava a lui, avevo vissuto questa sua decisione come un tradimento. E lì, preso dalla foga, ho sbagliato. Ho sbagliato i toni e ho sbagliato le parole. Parole che erano uscite dalla tastiera ma che non rispettavano e non rispettano assolutamente il mio pensiero. Parole che, vista la sua reazione, avevano purtroppo ferito Francesco anche perché ingiuste ed offensive.
Di questo mi scuso ancora con lui e con la sua famiglia. Lui è un uomo delle istituzioni, un uomo di Stato che ha servito il suo paese con onore, onestà e dedizione: mi auguro che accetti le mie scuse che non sono solo formali ma vere e che provengono dall’intimo della mia mente e del mio cuore. Conoscendolo, sono sicuro che con grande serenità prenderà la decisione più giusta.
Con sincera ed immutata stima e affetto.
Ruggero Barbetti