“Siamo arrivate stamani alle 6 (lunedì 17 ottobre), ma c'erano già 95 persone prima di noi, segnate su di un foglio 'autogestito' che funziona da priorità per prendere il 'numero ufficiale' appena aperti gli uffici...non credo che oggi riusciremo, poiché ci risulta ricevano 75 persone al giorno, e domani siamo da capo”. Così parlano alcune ragazze, lavoratrici stagionali, poco prima delle 9 davanti alla porta del Centro per l'Impiego che aprirà tra poco.
Hanno già fatto tutti la domanda per la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) che ha sostituito l'indennità di disoccupazione, molti on line o con i patronati ma ora da qui devono passare fisicamente per la firma del 'patto di servizio personalizzato' previsto dalle normative, un incontro che serve a ipotizzare/concordare le attività di riqualificazione e ricerca del lavoro.
E' vero che il termine di 15 giorni (una volta erano 90, ndr) dalla richiesta della Naspi per questo passaggio non è tassativo e che saranno gli stessi uffici a chiamare eventualmente le persone che han fatto domanda e che non si sono presentate, ma è pur vero anche che non sono pochi coloro che, mordendo già il freno per andarsene al più presto a cercare lavoro stagionale magari in montagna, preferirebbero non dover tornare apposta all'Elba, cosa che vale anche per gli stagionali con residenza fuori dell'isola.
In sostanza, il maggior disappunto delle nostre intervistate (al di là dei tagli governativi al sussidio) è verso le modalità organizzative di accesso al servizio: la speranza è che la distribuzione dei numeri continui anche per quelli dopo i primi 75, consentendo loro di essere certe almeno per domani e che ci si organizzi comunque in qualche maniera, ad esempio per fasce alfabetiche.
CR