La lettura di due articoli pubblicati sull’ultimo numero de “Il Corriere elbano” mi ha portato ad alcune considerazioni che esterno ai miei concittadini.
La prima considerazione è relativa a quanto scritto da Vincenzo Onorato dal titolo” “L’Aethalia e quegli elbani dalla memoria corta”.
L’armatore commenta quanto accaduto in merito al cambio di nome del traghetto chiamato Aethalia dichiarandosi profondamente addolorato dalla polemica esplosa di cui, chiarisco subito, il sottoscritto non fa parte.
Ed ha ragione se davvero Stelio Montomoli ha fatto per l’Elba tutto quello che dice.
Ai miei concittadini che si indignano per un cambio di nome che riguarda il nostro passato dico che c’è da indignarsi davvero per quanto riguarda lo stato di incuria dei beni culturali che riguarda il nostro passato.
La seconda considerazione è relativa all’articolo dal titolo “The bank of Elba”. Sono stato tra i soci fondatori della banca di credito cooperativo dell’Elba e da tempo mi sono dimesso da socio andandomene via .
L’estensore del l’articolo pone le domande “Perché sin dalla fondazione della banca dell’Elba c’è sempre stato lo stesso presidente ?””Perché i dipendenti della banca dell’Elba sono quasi tutti di Capoliveri?”.
Tali domande sorgono come vox populi di cui faccio parte.
Alla prima domanda ho trovato una risposta :il presidente ha dimostrato competenza tale che ogni anno è stato rieletto nella carica di presidente.
Alla seconda ho trovato la risposta: o è un errore del corriere elbano o è solo un caso che i dipendenti della banca dell’Elba sono quasi tutti di Capoliveri.
Quale membro di vox populi mi piacerebbe conoscere il pensiero della banca dell’Elba sull’argomento.
Marcello Camici
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