“Lo facciamo ogni anno, su tutta la provincia, sia adesso per quelli invernali che a luglio per quelli estivi: chiediamo direttamente ai commercianti, attraverso la compilazione di un semplicissimo questionario, come vanno i saldi” spiega Annalisa Coli Responsabile dell’Ufficio Stampa di Confesercenti Provinciale Livorno “e questo perché nessuno meglio di loro è davvero in grado di dirci come stiano realmente le cose”. “Quest’anno abbiamo addirittura voluto rendere più semplice per i commercianti poter contribuire a definire il quadro d’insieme, postando l’indagine anche sulla nostra pagina facebook e da qui sono arrivate una buona parte delle informazioni spacchettate per macroaree” continuano dall’Ufficio Stampa “ed a distanza di oltre dieci giorni dall’inizio dei saldi, con ben due fine settimana nel mezzo, come Confesercenti proviamo a tirare concretamente le somme per dare una prima reale valutazione dell’andamento dei saldi invernali 2017”.
“A Portoferraio i risultati confermano una sostanziale stabilità rispetto allo scorso anno, con punte in positivo e punte in negativo” spiega il Presidente Confesercenti Franco De Simone “principalmente sono i brand famosi che tengono e guadagnano di più di altri, o negozi con capi di abbigliamento buoni e costosi, che i saldi portano a livelli appetibili. Agli elbani dunque piacciono i saldi, anche se è inutile ripeterselo, sono finiti i tempi d’oro delle file in negozio, o dei negozianti che addirittura chiudono le porte per limitare l’accesso”. Prosegue poi il Presidente facendo notare che “per quanto riguarda il commercio c’è da notare che sono sempre di più coloro che acquistano su internet, oppure che per spezzare la monotonia dell’inverno approfittano di fine settimana passati fuori Elba per fare gli acquisti. Addirittura organizzandosi anche in vere e proprie girate in pullman e questo fa sentirei suoi effetti sulle attività locali”.
Insomma, sebbene la situazione a Portoferraio non sia negativa, Confesercenti coglie l’occasione per riflettere sul senso stesso dei saldi: non rappresentano più per i consumatori ed i loro borselli un momento straordinario nelle scelte di acquisto annuali. Al contrario, internet, la grande distribuzione ed i franchising li hanno abituati ad avere sconti, vendite promozionali ed occasioni, in ogni momento dell’anno e questo svuota il senso stesso dei saldi. E’ un dato di fatto rispetto al quale come Confesercenti attiveremo un confronto sia interno, con gli operatori del settore moda, sia esterno, con la Regione Toscana, per ripensare nel complesso la normativa legate a vendite promozionali & Co.
“La quasi completa liberalizzazione delle vendite promozionali ha svilito il valore stesso delle promozioni creando una situazione nella quale da un lato i consumatori si aspettano sconti e promozioni in ogni momento dell’anno e dall’altro i commercianti che sono inchiodati dalla concorrenza della grande distribuzione e dei franchising, che se li possono permettere mentre loro no, e beffati dal divieto di effettuare vendite promozionali 30 giorni prima dell’inizio dei saldi” spiega Annalisa Coli “un sistema che, così come è venuto a crearsi, di fatto, può solo entrare in blocco per corto circuito ed a rimetterci sarà la qualità e la varietà dell’offerta dei negozi di vicinato che rischiano l’estinzione”. “Serve un ripensamento complessivo della normativa: o andiamo ad un calendario che effettivamente tenga conto della stagionalità oppure andiamo ad una liberalizzazione delle date ma applichiamo vincoli rigidi e precisi sui tempi e le modalità, affinché il consumatore abbia la garanzia della realtà dello sconto applicato” conclude l’ufficio stampa.