Le nuove strategie industriali per il 2017, presentate all'Hotel Airone dalla Partecipata pubblica Elbana Servizi Ambientali hanno questo obiettivo ambizioso, un obiettivo che richiede però una forte e motivata partecipazione e consapevolezza dei cittadini.
La progressiva crescita, anche se a macchia di leopardo nei diversi Comuni elbani, delle percentuali di raccolta differenziata si è attestata sul 50%.
Sarà per il raddoppio dell'ecotassa regionale per il conferimento in discarica di quanto non viene riciclato, sarà la necessità di una boccata d'ossigeno per le disastrate finanze comunali elbane (e a cascata si presume sulle bollette di cittadini e imprese), sarà anche per l'indubbia crescita culturale ambientale, che l'obiettivo che ci si è dati è quello di zero conferimenti in discarica, o quasi, valorizzando le frazioni leggere di rifiuto: carta e cartone, vetro, tetrapack, lattine, plastica, come hanno illustrato la Presidente di Esa, Gabriella Solari, e l'Ingegnere gestionale Walter Bresciani Gatti.
Si tratta in sostanza di completare il percorso virtuoso iniziato con il recupero della frazione umida, che va comunque anch'esso migliorato poiché l'enorme presenza in essa di sfalci e potature rende più complessa la produzione di compost (ammendante agricolo) di qualità.
Il nuovo piano tariffario, per il conferimento all'impianto del Buraccio, riguarda quindi i Comuni, con tariffe incentivanti, calibrate Comune per Comune a partire dalla fotografia attuale; gli scenari ipotizzati sono infatti tra il 40 ed il 70% di raccolta differenziata.
La strategia di ESA per raggiungere questi step si sviluppa su diversi piani, da quello della sensibilizzazione nelle scuole alle pulizie simboliche del territorio, fino a prevedere il 100% di raccolta 'porta a porta' per le imprese e per i Comuni che eventualmente lo decideranno (si spera in accordo con i cittadini, visto che ciò comporterebbe un aumento delle tariffe domestiche anziché un calo, ndr).
Fondamenta di questo sistema, innegabilmente virtuoso anche per l'economia turistica, resta- è stato ribadito- la partecipazione e responsabilizzazione dei cittadini, (e forse anche sistemi incentivanti personalizzati, quanto meno per i residenti, ndr), oltre, suggeriamo, una costante e capillare campagna di informazione, sia sulle modalità di differenziazione domestica dei rifiuti che sul conseguente ritorno economico individuale.
CR