La barca che si avvia mestamente dopo aver verificato la chiusura dell'impianto (benzina e gasolio) non è un immagine nuova: è la stessa dello scorso anno, quando il distributore aprì, dopo numerose proteste, solo il 18 di agosto per poi chiudere a fine stagione. Sul molo Gallo è presente un altro distributore, regolarmente attivo ma erogante solo gasolio, punto di riferimento per la nautica commerciale e per quella istituzionale.
Non è difficile immaginare che una barca da diporto che abbia scelto la darsena medicea di Portoferraio, non trovando il servizio di rifornimento sul posto decida magari di andare a Porto Azzurro o in Corsica e di restarci. In sostanza la chiusura di quel servizio si rivela essere, oltre che un disservizio pubblico, un danno evidente per l'economia locale, oltre che per le casse della comunale Cosimo dè Medici che gestisce la Darsena.
Ci risulta che quest'anno la situazione sia addirittura più critica dello scorso anno, e cioè che la chiusura sia stata imposta dagli organi di vigilanza per lo stato di manutenzione non a norma dell'impianto stesso: la Commissione di Collaudo, infatti, a seguito dell'ispezione triennale effettuata nel febbraio 2017, ha riscontrato rischi per la sicurezza (stato degli impianti) ergo, chiusura fino al ripristino di condizioni a norma.
A stagione turistica (e diportistica) iniziata si ripresenta quindi la domanda retorica che ponemmo lo scorso anno: le concessioni che si rilasciano a privati per servizi di interesse pubblico, sono sempre mantenute a prescindere dalla qualità del servizio (non) erogato?
CR