Brutta avventura per il motopesca Santa Lucia! Venerdì sera, durante una battuta di pesca, l’unità ha issato a bordo accidentalmente un ordigno bellico di grosse dimensioni (una bomba di aeroplano risalente alla seconda guerra mondiale) nelle acque a largo di Capo Enfola.
La Capitaneria di Porto di Portoferraio ha ordinato al motopesca di non entrare in porto e di gettare l’ancora in un punto della rada di Portoferraio, concordato con la locale corporazione piloti.
Una volta messo in sicurezza il Santa Lucia, la Guardia Costiera ha provveduto ad evacuare l’equipaggio e ad interdire con opportuna ordinanza di polizia marittima l’area circostante all’unità con a bordo l’ordigno, presidiando al contempo la zona con le dipendenti motovedette per assicurarsi che nessuno si avvicinasse.
Previa disposizione della Vice Prefettura dell’isola d’Elba è stato quindi richiesto l’intervento urgente, da La Spezia, del Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) della Marina Militare per trasferire il residuato in luogo più sicuro.
L’attività si è conclusa nella mattinata di sabato 27 maggio con il brillamento dell’ordigno, attività a cui hanno partecipato due motovedette della Capitaneria di porto di Portoferraio: una utilizzata come mezzo d’appoggio per i militari del nucleo; l’altra impiegata per garantire una cornice di sicurezza attorno all’area interessata dalle operazioni, avvenute a nord dello “scoglietto”.
Sempre nella tarda mattinata di sabato scorso la motovedetta SAR CP 892 è stata chiamata a prestare soccorso ed assistenza ad una imbarcazione a motore con 4 persone a bordo in difficoltà nelle acque di Porto Azzurro; quest’ultima a causa di un’avaria al motore che ha provocato l’allagamento della sala macchine, nel tentativo di mettersi in condizioni di sicurezza, si è avvicinata alla costa insabbiandosi nei pressi della spiaggia di Barbarossa; la stessa è stata disincagliata con l’ausilio di una terza imbarcazione e scortata dalla MV CP 892 fino all’arrivo al cantiere di Mola.
Successivamente, l’equipaggio della MV CP 892, in rientro nel Porto di Portoferraio, provvedeva al recupero di un esemplare di tartaruga “caretta caretta” di circa 40 kg di peso in evidente difficoltà nel canale di Piombino segnalata da un diportista.
Giunta in porto, la stessa veniva trasferita con mezzi della Capitaneria di Porto di Portoferraio presso l’Acquario dell’Elba a Marina di Campo per le prime cure del caso.
Inoltre, nel pomeriggio di domenica 28 maggio, l’allarme è scattato per un pescatore sportivo che non aveva fatto rientro dopo cinque ore di attività in mare, sul versante occidentale dell’Elba, destando preoccupazione in parenti e amici.
La motovedetta della Guardia Costiera è tempestivamente giunta sulla zona delle ricerche quando, fortunatamente, il diportista riusciva a fare rotta di rientro, dopo aver avuto qualche difficoltà dovuto alle correnti marine.
Accertate le buone condizioni del pescatore e assicurata la necessaria assistenza, la motovedetta CP 892 ha potuto finalmente rientrare all’ormeggio a Portoferraio.
Peraltro, continua costante l’attività di contrasto all’abusiva occupazione di pubblico demanio marittimo da parte degli uomini della Capitaneria di Porto di Portoferraio su tutto il litorale di competenza.
Nello specifico, in una nota località del Capoliverese, di elevato pregio ambientale, a seguito di mirati sopralluoghi e monitoraggio dell’area, il personale della Capitaneria di Portoferraio, procedeva all’accertamento di molteplici strutture, opere e manufatti in cemento e legno, fisse e mobili, abusivamente posizionate sull’arenile. Pertanto si procedeva a porre sotto sequestro penale l’intera area di circa 750 mq. e deferire alla competente Procura della Repubblica gli autori dell’illecita attività, due persone ritenute responsabili per presunte violazioni ai Codici Penale, dell’Ambiente e della Navigazione.
In un altro caso, nel comune di Portoferraio, sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria livornese i rappresentanti di una società estera, responsabili a vario titolo di aver irregolarmente utilizzato una serie di opere fisse in cemento e pietra, realizzate su un’area demaniale marittima al confine con la proprietà privata, tali da alterare e deturpare irreversibilmente l’ambiente circostante, essendo, tra l’altro, lo stesso sottoposto ad apposito vincolo paesaggistico.
Analoga attività di controllo è stata eseguita sul litorale del Comune di Rio Marina, nella frazione di Cavo. I militari dipendenti coadiuvati dal titolare del locale Ufficio Marittimo, hanno proceduto a sanzionare due persone, titolari di concessione demaniale marittima, per oltre 2.000 euro per irregolarità riscontrate durante le fasi di posizionamento di strutture balneari sulla spiaggia.
Infine, nella fascia costiera elbana, sono stati sottoposti a verifica 7 distributori e 3 depositi costieri di carburanti ad uso nautico di benzina, gasolio e gasolio agevolato, in concomitanza dei collaudi triennali previsti dal Codice della Navigazione. Varie sono state le irregolarità riscontrate durante i controlli, di cui la maggior parte tollerabili e per cui sono state imposte adeguate prescrizioni e relativa tempistica di adeguamento.
La campagna ispettiva durata complessivamente circa tre mesi e condotta da una Commissione composta da personale dell’ufficio Demanio della Capitaneria di Portoferraio, da rappresentanti del Comando VV.FF. e Provveditorato di Livorno, ha portato a sanzionare quattro società, sia per irregolarità nella gestione amministrativa delle attività di distribuzione nonché per illecite innovazioni nell’area demaniale, per un ammontare complessivo di oltre 5.000 euro.
La Capitaneria di Porto di Portoferraio intensificherà la propria attività di controllo in imminenza della stagione turistico-balneare, al fine di garantire la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema marino e la corretta fruizione del demanio marittimo