Che pace alle Ghiaie e alla Cala dei frati, alla Padulella, a Capo Bianco! La ragione? La “nave gialla”, quella della Compagnia còrsa, si è guastata. Da alcuni giorni non naviga più. E non è ferma a banchina a Portoferraio o a Piombino. Ci sarebbe quasi da sperare che l'avaria sia tale che per ripararlo ci voglia ancora del tempo. In questi giorni alle Ghiaie la gente ha potuto prendere il sole e fare il bagno in tutta tranquillità, senza dover stare con gli occhi puntati sulla rotta dei traghetti che arrivano da Piombino; qualcuno ha anche potuto raggiungere la tanto agognata Cala dei frati e se l’è goduta senza la paura di essere sbattuto sugli scogli o trascinato in mare dalla forza di un’improvvisa onda.
Mi sono sempre chiesto che senso ha impiegare in un tratto di mare di sole 12 miglia una nave veloce; quali danni ambientali possano alla lunga provocare le sue frequenti onde anomale; perché le Amministrazioni comunali sulla cui costa si riversano con violenza quelle onde, il Parco nazionale o le Associazioni ambientaliste non abbiano mai detto una parola al riguardo.
Secondo l’Autorità portuale, che ha autorizzato, alcuni anni or sono, l’ingresso della Corsica Ferry sulla rotta Piombino- Portoferraio, è necessario garantire anche nel mercato del trasporto marittimo, la massima concorrenza. Ma si può parlare di effetti positivi della concorrenza se una Compagnia di navigazione può prestare servizio solo nei mesi estivi, quando il mercato è appetibile e, finita l’estate, può andarsene altrove, fregandosene bellamente di chi, per tutte le altre stagioni vive nell’isola o nell’isola deve venire per ragioni di lavoro? Si può parlare di utilità della concorrenza se, consentendo al privato di navigare quando gli resta più comodo, si rende di fatto impossibile la presenza di una terza Compagnia per tutto l’arco dell’anno?
Chi aveva acquistato i biglietti dalla Corsica Ferry sembra che sia potuto imbarcare sui traghetti della Moby e della Toremar. E così i turisti in arrivo o in partenza non hanno subito disagi. Confusione nei porti non ce n’è stata.
Concludendo, non posso fare a meno di osservare che,quando i traghetti delle altre tre Società di navigazione, sono costrette a fermarsi per un guasto anche modesto, la stampa locale ne dà subito, e giustamente, notizia. La Corsica Ferry, da diversi giorni, ha dovuto tirare “i remi in barca” e non si ha ancora la certezza di quando potrà riprendere la navigazione ( si dice che lo farà forse sabato prossimo ). Un fatto piuttosto grave, considerato che siamo già in piena stagione turistica, a cui la stampa, questa volta, mi sembra che non abbia prestato la tradizionale attenzione.
Giovanni Fratini