All'Elba anche se funziona a singhiozzo e a macchia di leopardo, la telefonia mobile (telefonini) è connessa quasi a sufficienza. Viceversa quella fissa è spesso ko inservibile. Pomonte ha vissuto critiche giornate di blackout con apparecchi fuori uso a causa di linee malandate. Ma il caso di Poggio è emblematico di una rete locale vecchia, malcollegata, addirittura interrata e colpita da guasti a ripetizione per la maggior parte dell'anno. Il cronico isolamento telefonico provoca disagi e sofferenze in un paese abitato prevalentemente da anziani con scarsa o nulla confidenza con i cellulari (e inoltre privi di assistenza sociale per i più elementari bisogni della vita quotidiana).
L'incuria e l'inadeguatezza dei collegamenti sono testimoniati dall'antiquata rete telefonica che sembra risalire agli anni pionieristici della comunicazione nel secolo scorso. La rete sale dalle marine sepolta sottoterra, entra nel paese con un cavetto nero abbandonato ai bordi della strada, accanto ad abitazioni e locali pubblici, e sottoposto al logorante calpestio dei passanti. Si arrampica con una serie di doppini volanti lungo le vecchie pareti scrostate della chiesa di S. Niccolò. È una situazione rovinosa e insostenibile che si trascina sempre peggio da oltre 10 anni con telefoni sordi e muti.
Non resta che sperare nella rivoluzione delle tecnologie che sta avanzando in Italia anche se a passo di lumaca e fra assurde resistenze. Proprio nel Comune di Marciana giace nei cassetti la bozza di una convenzione con Infratel per la realizzazione di una rete in fibra ottica per la connessione veloce a banda ultra larga.
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare!!
Romano Bartoloni