ALFREDO E GINO AL GRIGOLO
Gino: Che ci fai qui al Grigolo, te che stai ar Ponticello?
Alfredo: per me il Grigolo è sempre stato il più bel posto di Portoferaio, solo che è sempre stato tenuto male. Dall’artranno la Lega Navale ha dato a dei privati il bare che hanno fatto un bell’ambientino. E poi ar Grigolo, specie di pomeriggio, quando fa un cardo boia come in questi giorni, ci si sta ma dimorto bene.
Gino: ‘un sapevo che tu fossi un amante der Grigolo come me che posso di’ che ci so’ nato.
Alfredo: senti, l’artra mattina, quando so’ venuto passando pe’la Calata, ho visto gli operai di ESA che lavaveno il marciapiede. M’hanno detto che ‘un usaveno l’acqua dell’acquedotto. D’artra parte ir Sindaco ha fatto un’ordinanza che, co’ quest’asciuttura, raccomanda a tutti di risparmià l’acqua.
Gino: e pe’ lava’ ir marciapiede della Calata, dove l’hanno presa?
Alfredo: da una cisterna che c’è sotto ir Comune che sembra raccolga acqua di sorgente. Dicono che sia stata fatta addirittura da Cosimo de’Medici, quello che costruì Portoferaio tant’anni fa.
Gino: allora, oltre all’acqua di Napoleone ar Poggio e all’acqua dell’Erba di Marciana Marina, da noi c’è anco quella di Cosimo.
Alfredo: guarda Gino che l’Acqua dell’Erba ‘un è acqua da be’ o che ci poi annaffia’ e puli’ le strade, d'è un profumo che lo fanno a Marciana Marina, che ha avuto un bel successo.
Lo vendono da noi, ma anche in tante città italiane e all’estero. E poi l’hai vista la pubblicità che gli fanno in televisione? E’ tanta pubblicità anco pe’ la nostra isola, che oltre tutto ‘un ci costa nulla.
Gino. Ah, ‘un lo sapevo. Ma forse pe’ pulì il marciapiede in calata e anco le strade del centro storico, il Comune potrebbe mette un po’ d’acqua dell’Erba in quella di Cosimo, così si potrebbe evità “ i profumi” che, specie la sera dopo cena, quando c’è ir passeggio, vengono fori (co le piattole) da’ tombini delle fogne che, m’immagino, deve avé fatto sempre Cosimo, ma che un so’ mai state rifatte.
Alfredo: Oh Gino, un di’ puttanate! pe’ inprofuma’ tutta Portoferaio sai quante autobotti d’acqua profumata ti ci vorebbero! Contentamoci di quella che c’avemo sotto ir Comune e ringraziamo il consigliere Nura, pecché l’ha avuta lui l’idea di utilizzà la cisterna di Cosimo.
Gino.O bravo il Nura. Ogni tanto quarche corpo di genio ce l’ha!
Alfredo: e poi devi riconosce che si dà tanto da fa’. Insomma è come il Marini e ir Bertucci.
Gino: Però il Nura lo vedi poco in televisione e cor microfono in mano a differenza der Marini e der Bertucci.
Alfredo: dè .. bocca chiusa 'un c'entra mosche
Gino: e a sta zitti un si core il rischio di di' favate che ci penseno già abbastanza i colleghi
Alfredo: E’ vero. Però anche lui qualche favata 'un l'avra' detta ma l’ha fatta. Ti ricordi quando mise alle Ghiaie quelle piante co’ le palline velenose? E poi è fissato co’ i coccoli ... i cipressi.
N’ha messo uno di coccolo stitico all’ingresso der parcheggio di Carpani davanti ar Conadde piccolo che, poverino, tutto solo, sembra aguanti il fiato coi denti, fa proprio pena. E poi n’ha fatti mette anche un ber po’ ai giardini delle Ghiaie. O un ci poteva piantà arberi che un domani facciano ombra e fresco? E poi qui i cipressi più che ai giardini siamo abituati a vedelli ai cimiteri, quando che saranno cresciuti quarche grattata di coccole vederai che la fanno da'!
Gino: si vede che penseno un domani di da' in concessione anche i giardini per metteci ombrelloni e sdraie ...
Alfredo. zitto 'un lo di' nemmeno per scherzo ... che lì coi marpioni che ci gireno da sempre, che a catubassi la roba pubblica so' Gran Maestri ... ci penseno quanto sputa' in tera a fa' richiesta ...
Gino: Hai ragione, però mi ricordo - tornando al Nura - che le fece leva’ subito le piante co’le palline. D’artra parte, caro Alfredo, chi ‘un fa ‘un falla.
Alfredo: ma, sai che di dico, godemoci questo fresco che ci regala ir Grigolo. Guarda mi’, lo vedi quel traghetto che sta arrivando, all’altezza di Punta Pina? E’ l’Etalia……
Gino: Alfredo, è da quarche mese che gl’hanno cambiato nome. Ora si chiama Stelio Montomoli.
Alfredo: Me l’ero dimenticato. Che bel regalo che ci ha fatto il figliolo di Onorato!
Gino: Veramente ir regalo ce l’ha fatto ir su’ babbo. E ora sento di’ che il Ferari vole rimedià, mettendo il nome Etalia alla banchina dell’arto fondale. Ma io chiamerò sempre cor nome Etalia quel traghetto che sta arrivando.
Alfredo: Bravo! E dopo ch’ha passato la tore annamocene a casa oggi la mi' moglie s'è spicciata: prosciutto e popone bello fresco di frigo.
Gino: occhio a la cacarella!
Wack (gabbiano in perlustrazione al Grigolo)