Riceviamo e pubblichiamo:
Il 1 agosto abbiamo accompagnato mia mamma ottantaseienne al pronto soccorso dove le è stato assegnato, per la gravità della patologia, il codice giallo.
Arrivati al pronto soccorso alle 19, siamo rimasti in attesa fino alle 2 del mattino senza avere una diagnosi precisa. Dopo 7 ore di attesa ci è stato detto di tornare a casa e di ripresentarci l'indomani mattina alle ore 9.
Tengo a precisare che non è una critica nè agli infermieri, nè all'unico medico in servizio al pronto soccorso che si sono prodigati ed hanno lavorato senza un attimo di pausa.
Questa lettera vuole solo far presente ciò che sta accadendo al nostro ospedale carente di personale e di attrezzature soprattutto in estate con l'aumento esponenziale di pazienti aventi bisogno cure.
Il personale ospedaliero, che ringrazio, cerca di sopperire con impegno e dedizione sul lavoro ai disagi ed ai ritardi indipendenti dalla loro volontà.
Riccardo Ancillotti