Se, come dicono i romani, avessimo voluto iniziare questo pezzo "cojonando" avremmo dovuto esordire con un un classico adagio locale ".... i discorsi se li porta via il vento e le biciclette i livornesi", buono appunto per un contesto scherzoso ma inadeguato a raccontare una vicenda dai risvolti abbastanza inquietanti.
Cominceremo quindi senza ingiustificate e negative generalizzazioni labroniche riportando quello che qualche giorno fa scriveva un'esercente campese su facebook:
Sono piuttosto avvilita, ho i nomi dei ragazzi che hanno rubato nel mio locale, so chi sono, ho i loro profili fb... vedo i loro amici, so in che squadra giocano, ho il video dove si vede che arraffano quello che possono infilandoselo nelle mutande... sfottendo e ridendo con arroganza "guarda come li frego", so che una volta affrontati si sono incolpati uno con l'altro, so tante cose tranne se c'è veramente una strada che tuteli me e non loro... o come hanno detto tra di loro "tanto non ci fanno una s..." e " i carabinieri ce lo p... "
Devo denunciare a mio rischio .. sperando di avere prove sufficienti, io so quello che hanno preso, dal video si vede?? .. supera la cifra monetaria per cui possano essere puniti legalmente o essendo poca cosa non accadrà niente?!
E' stato deciso di condividere il video non per farsi giustizia fai da te, per fare in modo che le altre attività della nostra isola non subissero quella risata beffarda e si tutelassero perché non accadesse a loro quello che è accaduto a noi, non la chiamate bravata, non è una bravata, quando si ferisce il lavoro e il sacrificio di un altra persona non è una bravata.
A me piace cercare di vedere il buono delle persone, mi piace sorridere ai miei clienti quando entrano nel locale anche se non li conosco ... e odio che una banda di mocciosi mi porti via tutto questo..."
La signora ha fatto benissimo a inviare quel video "profilattico" ai suoi colleghi, noi abbiamo scelto di non mostrarlo - estraendono solo un fotogramma (oscurato) anche se è più che circolato sulla rete, e non solo perché non abbiamo gli strumenti tecnici per valutare quanti e quali dei ritratti in esso possano considerarsi effettivi autori o complici di un'azione criminosa, compito che spetta agli inquirenti (perché la denuncia la signora poi l'ha fatta), ma perché la mamma degli idioti è sempre incinta e negli ultimi anni pare avere sgravato spesso, e la rete, il web completano l'opera fungendo da scuola materna, quando va bene dell'idiozia, quando va peggio del crimine.
Come dire che, anche se può apparire paradossale, mostrare l'impresa di quelle teste di cazzo (si perdoni il francesismo) potrebbe farli leggere da altri potenziali bimbi-minkia come burloni, "ganzi" come esempi addirittura da emulare.
Sta di fatto che un nutrito gruppo di ragazzotti (che pare sommi a undici) di origine livornese, facenti parte di un sodalizio sportivo ed uso a trascorrere le vacanze qui da noi, si è permesso tanto, e tra di loro certamente alcuni hanno compiuto un reato (ci pare ahinoi nel caso configurabile come "furto semplice", quindi considerato dal C.P. piuttosto lieve). Questo è il punto, e anche se ci dicono che le scorribande di questi "signorini" si sono replicate, a questo restiamo.
Non sappiamo quali sviluppi avrà la denuncia, ma vorremmo soffermarci su un aspetto. La prima reazione di un normale adulto è "sapessi che mio figlio avesse fatto una roba del genere lo prenderei a calci là dove il sol non batte", ma poiché tutti o parte del "gruppo delle mardole" sono maggiorenni, chi indaga non può per legge mettere a partito di quanto accade le famiglie.
Ci è venuto però in mente che costoro come accennavamo fanno parte di un sodalizio sportivo che (come tutti i simili soggetti) dovrebbe avere il compito di pretendere lealtà e correttezza civica dai ragazzi di cui si prende cura fuori e dentro il campo di gioco.
Ecco, il video sarebbe bene lo vedessero i dirigenti di quell'associazione, che immaginiamo abbiano rapporti amicali con le famiglie, e che comunque sarebbe opportuno applicassero, da subito le sanzioni sportive di competenza nei confronti dei nocivi bischeri, ai quali per prima cosa dovrebbero insegnare ad essere ragazzi, giovani, uomini onesti e di onore, rispettosi delle regole della civile convivenza.
E a proposito di civismo, tutta la nostra solidarietà alla civilissima signora che ha subito la prepotenza di queste sgraditissimi ospiti che ci auguriamo di non veder più circolare da queste parti.
sergio rossi