Parliamo di numeri. In particolare di quelli apparsi in un articolo uscito in questi giorni che trattava il problema delle “famigerate” slot machine. Si stimava, con un calcolo a dir poco approssimativo, quanto gli elbani sperperassero in soldoni in questo gioco: ben 30 milioni di euro all'anno!
Dando per buona l'attendibilità della fonte e utilizzando gli stessi dati, potremmo invece rovesciare il punto di vista e scrivere un titolo altrettanto ad effetto: nel 2016 gli elbani hanno vinto 21 milioni di euro con le slot.
Anche i numeri hanno bisogno di informazioni più approfondite per essere compresi.
Le SLOT fanno parte di una più ampia famiglia, appartenente alla galassia del GIOCO LECITO DI AAMMS (Monopoli di Stato), con delle regole ben definite ed imposte dal Ministero delle finanze. L'unica cosa che differenzia i vari giochi (Superenalotto, Gratta e vinci, 10 e lotto, ecc.) è la percentuale di vincita.
Sembra incredibile a dirsi, ma sono proprio le slot ad avere quella più alta: il 70% del giocato! Si tratta di dati ufficiali riscontrabili da chiunque.
Questo ci permetterà di concludere che se gli elbani hanno giocato 30 milioni di euro nelle slot, ne hanno di conseguenza ricavati 21 milioni. Quindi la cifra corretta spesa dagli elbani è di 9 milioni, di cui 6 vanno nelle casse pubbliche dell'Erario, e non di 30.
È un po’ come il problemino che ci poneva la maestra alle elementari. “Se la mamma va al supermercato a fare la spesa, e compra merce per 30 euro, ma alla cassa gliene restituiscono 21 euro, quanto spende in realtà la mamma? 9 euro e non 30 euro!
Di conseguenza tutti i calcoli fatti negli articoli apparsi nei giorni scorsi risultano sballati. In particolar modo la spesa di 790 euro per ogni abitante dell'Elba. Il dato va decurtato del 70%, arrivando ad una cifra di 238 euro all'anno, o 65 centesimi al giorno.
Per il resto, la ludopatia è sicuramente un problema, ma va curato educando. Il proibizionismo, invece, non è mai riuscito a debellare i vizi, o ad arginare fenomeni malavitosi. In questo caso poi sarebbe, oltre che discriminatorio, anche inutile. Perché togliendo dagli esercizi soltanto le slot, si andrebbe a colpire un solo soggetto della filiera del gioco lecito, mantenendo inalterato tutto il resto. Si pensi al fenomeno dei casinò on line, che sta avendo una diffusione smisurata. In questo caso, il giocatore può tranquillamente nascondersi nel privato della sua abitazione, con un computer e la carta di credito, e giocare indisturbato.
Volevamo infine concludere che un'informazione parziale e quanto meno approssimativa può portare tutti a conclusioni affrettate e non riconducibili alla realtà.
Enrico Peria - Vanni Albieri
RICREATIVO B SPA