A volte l'ottimo è nemico del buono. Recentemente in calata, a Portoferraio, sono state installate ringhiere metalliche che delimitano la carreggiata (ci risiamo col famigerato arredo urbano e la mania di recintare la marina, che qui vanta illustri precedenti: ricordate la barriera antiterrorismo al porto?).
Nell'occasione la sede stradale è stata ristretta di circa un metro il che rende problematica la circolazione, in particolare per ciclisti e motociclisti. Accade infatti che spesso non viene rispettato il divieto di sosta e di fermata il che rende inevitabile il sorpasso da parte delle auto che sconfinano nella corsia di marcia opposta con grave pericolo per che gira sulle due ruote. Mentre prima c'era lo spazio per accostare, ora, tra il cordolo (e le piante sporgenti) da un lato e le ringhiere dall'altro, il pericolo non è trascurabile.
Poiché non è pensabile l'espianto delle nuove ringhiere, è necessario però che gli automobilisti adottino sistemi di guida meno disinvolti e rispettino alla lettera il codice della strada che prevede sanzioni nel caso del superamento della linea continua (disegnata al centro della strada). La sanzione sarebbe quella prevista dall'art. 146 pari ad una multa di 39 euro e al ritiro di due punti della patente.
Naturalmente occorre che la polizia municipale provveda a sensibilizzare gli automobilisti a tenere un comportamento corretto, dapprima avvisando, e quindi sanzionando, se del caso, i comportamenti non conformi alle regole. In particolare facendo rispettare rigidamente il divieto di sosta, il divieto di sorpasso in presenza di riga continua, il divieto di parlare al cellulare mentre si sfreccia in calata (lo sport preferito da molti automobilisti, farsi un giretto in calata chiacchierando amabilmente al telefono). In conclusione, se si vogliono mantenere le ringhiere occorre cambiare mentalità e abitudini, prima che ci scappi qualche incidente serio.
Nessuno ha pensato, in alternativa, a ricavare una pista ciclabile sul lato mare, dove lo spazio è stato aumentato?
Gilberto Zacchè