Il forte aumento delle temperature e delle presenze sull’Isola negli ultimi giorni, come previsto e già comunicato da ASA, ha provocato un’impennata dei consumi con un conseguente abbassamento dei volumi di compenso disponibili nei serbatoi pubblici.
Il livello già critico delle falde si sta ulteriormente abbassando e nonostante le piogge primaverili risulta ad oggi circa il 20% più basso rispetto allo stesso periodo del 2017, ultimo anno in cui la Regione Toscana ha proclamato lo stato di crisi idrica.
I molti lavori eseguiti, dai nuovi pozzi ai sistemi di regolazione della pressione e la ricerca e riparazione di fughe occulte, hanno consentito fino ad oggi di garantire un servizio adeguato.
Lo stato delle falde sopra descritto ha comportato una diminuzione dell’acqua prodotta del 5% circa, nonostante i nuovi pozzi realizzati.
Osserviamo che il dissalatore di Mola, oltre a garantire una produzione puntuale estiva integrativa a garanzia anche di eventuali guasti sulle altre linee di produzione Pozzi e in modo minoresorgenti), sarebbe stato utile per risparmiare la risorsa idrica autoctona disponibile nelle falde dell’isola, con ulteriori vantaggi in questo periodo.
ASA ringrazia le amministrazioni comunali che hanno emanato le ordinanze di limitazione dell’uso dell’acqua potabile come richiesto da AIT, per la dovuta e fattiva collaborazione.
ASA ricorda a tutti gli utilizzatori dell’acqua potabile, della necessità di prestare la massima attenzione al risparmio della risorsa idrica riducendo i consumi al minimo possibile nel rispetto delle ordinanze emesse e in fase di emissione da parte dei Sindaci.
Solo con la collaborazione di tutti sarà possibile limitare i disagi che si potranno verificare nei prossimi giorni.
Pertanto si comunica che dall’ 11 al 26 di agosto potranno verificarsi abbassamenti della pressione dell’acqua nelle fasce orarie di maggior consumo e nelle ore notturne, in particolar modo per le abitazioni poste più in alto.
ASA comunicherà tempestivamente alla popolazione ogni aggiornamento relativo alla crisi idropotabile, con eventuali incremento del livello di razionamento.