Ricordo che quando stavo male e facevo i conti con la precarietà della vita, mi hai sempre fatto sentire la tua vicinanza e premura. E da allora, ogni volta che ti ho incontrata, ti sentivo come una presenza preziosa nella mia vita, provando sincera gratitudine e un legame ben più profondo di quello che la nostra frequentazione presupponesse.
Ti ho stimato tanto e voluto bene, perché eri davvero una bella persona.
La conta delle vittime della vita continua a ritmi sempre più serrati e ormai non esiste luogo o situazione che mantenga intatti i rapporti di un tempo in cui eravamo più giovani. Sicuramente per me avrà molto meno senso partecipare a incontri dove tu non ci sarai.
La tua morte cambia anche la mia vita.
Ciao Mara, avrei voluto vederti ancora...
Isabella Paladini