Le ultime affermazioni del Sindaco di Marciana sulla vicenda dell’Ecomostro di Procchio sono da considerare quanto meno sconcertanti.
Partiamo da uno dei suoi artifici retorici: il domandarsi dove era Legambiente nel 2001. Evidentemente nel 2001 Anna Bulgaresi non solo non si occupava di politica e amministrazione ma neanche leggeva le cronache riguardanti la vicenda di quell’inaccettabile intervento urbanistico. Legambiente invece dal 2001 in poi (e lo sanno bene i suoi predecessori Vagaggini e Logi ed anche qualche suo attuale assessore e consigliere) contrastava e denunciava l’assurdità e la pericolosità di quello spregio urbanistico, da ben prima che sull’Ecomostro mettessero gli occhi e le mani Forze dell’Ordine e Magistratura.
Ma tornando ai nostri giorni, anche se il Sindaco ora sembra Alice nel paese delle meraviglie, non siamo stati noi a fare trionfanti e ripetuti annunci di imminente “eradicazione” dell’ecomostro. Né lo abbiamo promesso durante la campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione comunale.
Il torto che ci può essere addebitato (l’unico) è quello di aver creduto a quanto affermavano tanto il Sindaco Bulgaresi che la Regione Toscana. Ci siamo illusi, sbagliando, che ci fosse, come veniva annunciato un mese si ed uno anche, la reale intenzione e volontà di liberare Procchio e l’Elba da quella indigeribile bruttura.
Quanto all’ineluttabilità amministrativa di concedere un’altra (migliore) chance ai costruttori pistoiesi che tutto il mondo ci invidia, segnaliamo al Sindaco, che si candida al ruolo di legislatrice nazionale, che bastava usasse le leggi che ci sono, agendo sugli strumenti urbanistici, ad esempio come in condizioni analoghe avevano fatto nella vicina Marciana Marina i Sindaci Berti e De Fusco per operazioni urbanistiche simili e già approvate. Come proponevamo da anni, almeno un bel pezzo dell’Ecomostro lo si sarebbe potuto delocalizzare da un’area tanto paesaggisticamente ed urbanisticamente sensibile.
In ultimo è decisamente sconfortante la pseudo-spiritosaggine dell’invito ad essere noi a trovare le risorse finanziarie necessarie per l’auspicabilissimo esproprio dell’area. Somiglia alla proverbiale battuta di un antico delegato di pubblica sicurezza, poco propenso all’impegno, che ripeteva ai cittadini offesi: “Te portami il ladro che io te lo arresto”.
Caro Sindaco Bulgaresi, abbiamo abbastanza da fare in questa isola dove, per quanto riguarda l’urbanistica, le opposizioni di ogni colore sono spesso introvabili, non ci incarichi pure della pietosa questua, li trovi Lei, come dovrebbe fare ogni amministratore, i modi ed i mezzi per risanare e liberare dagli ecomostri il territorio che governa.