Caro Loris,
te ne sei andato via in una triste serata di Aprile senza darci neanche il tempo di rammaricarci per la tua malattia, così breve e così implacabile.
Siamo rimasti attoniti, basiti, frustrati e senza parole.
Sono alla mia scrivania in Presidenza e mi sembra di vederti entrare dalla porta con la tua aria sorniona e sorridente a parlarmi dei problemi di didattica nelle classi.
Anche se tu problemi di didattica con le classi non ne hai mai avuto, eri un buon insegnante, preparato, scrupoloso, severo ma anche estremamente umano e disponibile.
Ti abbiamo voluto bene tutti e non avremmo potuto fare diversamente, nei nostri corridoi ci sono insegnanti storici con gli occhi rossi e si sente un gran vuoto intorno.
Caro Loris, non so se proverai ad insegnare la Chimica anche nell’aldilà ma mi piace immaginare che lo farai e che, quando arriveremo anche noi, ci preparerai la cattedra vicino a te e a ricreazione ci racconterai qualche barzelletta.
Maria Grazia Battaglini e il tuo “Cerboni”