Il relitto del "Concordia", dopo che sarà rimosso dalle acque gigliesi verrà rimorchiato fino al porto di Piombino dove sarà smantellato. La decisione è stata assunta dal Consiglio dei Ministri nella sua riunione di venerdì 8 Marzo.
L'atto del Governo pone fine al dibattito tra i favorevoli alla soluzione "piombinese" (soggetti tra i quali spiccava Legambiente) e coloro che spingevano per destinazioni diverse, tra i quali, oltre la società armatrice della nave da crociera affondata, altre tre sigle di prestigio dell'ambientalismo quali WWF, Greenpeace e MareVivo.
Il ragionamento del Ministro dell'Ambiente Clini è lineare: dovendosi considerare la "Concordia" alla stregua di un rifiuto (anche se gigantesco) appena messo in condizioni di tornare a galleggiare deve raggiungere lo scalo più vicino (Piombino appunto) per essere smaltito.
La notizia è stata accolta con molto favore nella città incaricata di rottamare la "salma" della grande nave, l'approntamento delle strutture e le operazioni necessarie a portare a fine la demolizione, produrranno per un arco di tempo di discreta lunghezza, attività e posti di lavoro in un'area occupazionalmente in sofferenza per la progressiva contrazione del comparto siderurgico.
L.G.