Con un blitz effettuato alle prime luci dell’alba di mercoledì 22 maggio il comune di Portoferraio ha sgomberato alcune zone demaniali del Cantierino di Viale Tesei e di Palazzo Coppedè che erano state trasformate in dormitorio da parte di una decina di persone senza fissa dimora.
Le zone di proprietà comunale abusivamente occupate, in condizioni igieniche precarie, sono state sgomberate e – dopo un intervento di pulizia da parte di ESA - opportunamente chiuse e sigillate per impedirne ulteriormente l’accesso. Particolarmente rilevante il degrado all’interno di Palazzo Coppedè, dove gli occupanti abusivi hanno trasformato l’interno del vano scale in una vera e propria discarica di rifiuti, creando una situazione igienico sanitaria davvero preoccupante: purtroppo, le immagini fotografiche allegate a questo comunicato non rendono a sufficienza l’idea.
Non è la prima volta che l’amministrazione Ferrari effettua operazioni di questo tipo, a tutela dell’igiene e della sicurezza pubblica ma anche delle stesse persone che occupano abusivamente queste zone degradate e prive di servizi igienici e delle minime condizioni di decenza.
Alle operazione di sgombero e di chiusura delle aree hanno partecipato personalmente, insieme alla Polizia Municipale, il sindaco Mario Ferrari e l’assessore al demanio Claudio De Santi.
“Si tratta di una situazione intollerabile e colpevolmente ignorata da tutti – hanno commentato Ferrari e De Santi – in questa campagna elettorale dove tutti cercano di mettersi il ‘bollino’ del centrodestra nessuno ha mai affrontato questo problema, anzi proprio alcuni candidati di centrodestra in un dibattito pubblico si sono detti favorevoli all’accoglienza dei migranti. Altrettanto latitanti però – continuano sindaco e assessore - devono essere considerate anche quelle associazioni che predicano l’accoglienza e che poi lasciano che si verifichino situazioni di questo genere. Alla luce della impossibilità di tollerare violazioni di legge che rappresentino rischio per l’igiene e la conseguente sicurezza pubblica, è proprio alle associazioni che va il nostro appello – concludono Mario Ferrari e Claudio De Santi – affinchè facciano seguire i fatti alle parole e dimostrino subito e concretamente la propria sensibilità verso queste persone. Dando ovviamente la priorità agli italiani, prima si pensi a sistemare queste situazioni sotto gli occhi di tutti, e poi all’accoglienza, quando necessaria e dovuta a livello umanitario”.