Dirigo la presente nell’interesse del Sig. Alfredo Ceccanti, ai sensi dell’art. 8 della legge sulla stampa, in relazione alle pubblicazioni di cui in oggetto.
Il mio assistito richiede le rettifiche di seguito illustrate, tenuto conto del fatto che allo stesso vengono attribuiti atti lesivi della sua reputazione e contrari a realtà, addirittura ipotizzandosi presunti abusi commessi dal mio cliente, per finalità di speculazione immobiliare.
Preliminarmente ritengo doveroso chiarire che i lavori in corso sulla spiaggia, effettuati dal mio assistito, riguardano il restauro e la fedele ricostruzione di una “banchina” e non, come impropriamente indicato nell’articolo, la realizzazione di un “nuovo muro ancorato sugli scogli”.
Per detti lavori di restauro e ricostruzione della banchina, nelle misure storicamente esistenti, così come accertato attraverso specifica documentazione fotografica e storica, il Sig. Ceccanti ha ottenuto tutti i pareri e le autorizzazioni necessarie, compreso il nulla osta della Soprintendenza di Pisa e Livorno, ancorchè sotto il solo profilo paesaggistico, in quanto contrariamente a quanto affermato nell’articolo nello specifico tratto in cui si procede al restauro della banchina, non vi è alcun sito archeologico e di conseguenza alcun vincolo sotto tale profilo.
Per massima trasparenza, di seguito elenco i provvedimenti ottenuti dal cliente a tal fine, come potrete facilmente accertare presso le competenti Autorità:
a) Comune di Rio Marina: concessione demaniale marittima n.° 6 del registro concessioni in data 11/07/2018, parere del Collegio Ambientale del 14/07/2016 verbale n.° 2 (inviato alla Soprintendenza di Pisa/Livorno con protocollo 6144 del 03/08/2016), autorizzazione paesaggistica n.° 46 in data 05/09/2016, SCIA n. 9156 del 08/10/018;
b) Capitaneria di Porto di Portoferraio: autorizzazione ex art. 36 CDM ed ordinanza n.° 14/19 per inibizione all’accesso ed alla navigazione nell’area dei lavori rilasciate dalla in data 03/05/2017.
c) Parco dell’Arcipelago Toscano: parere favorevole del 31/11/2016 protocollo 9424.
d) Regione Toscana- difesa del suolo e protezione civile settore Genio Civile: decreto 3499 del 27/03/2017 rinnovato il 05/10/2018 con decreto 15599.
e) Agenzia delle Dogane: parere in data 22/04/2017 protocollo 2017/RV/14370.
f) Ufficio del Genio Civile: deposito ai sensi della Legge sismica il 19/03/2018 prot. 2018026839 progetto n.° 46904.
Tali lavori, che insistono in parte su terreno di proprietà esclusiva del mio assistito, per come acquistato dall’Agenzia del Demanio, in forza di regolare contratto, a seguito di asta pubblica, in parte su demanio naturale (mare), hanno come principale ed unico scopo il recupero e la valorizzazione dello stato originario dei luoghi, nella sua funzione di patrimonio storico, quale testimonianza della perfetta integrazione tra natura e opera dell’uomo.
Ricordo che trattasi di luoghi che per anni sono stati del tutto privi di manutenzione e di tutela, e quindi oggetto di lento decadimento.
Mi preme inoltre chiarire che allo stato nessun muro all’interno della spiaggia di Capo Pero è oggetto di “sequestro”, atteso che il provvedimento giudiziale, cui si fa riferimento nell’articolo in oggetto, citando la relativa notizia apparsa all’epoca anche sui quotidiani elbani, è stato annullato in data 20.2.2019 dal Tribunale del Riesame di Livorno, con ordinanza alla quale la Capitaneria di Porto ha dato pronta esecuzione, dissequestrando il manufatto, il successivo 28 febbraio 2019.
Tengo altresì a precisare che l’affermazione “è così impedito il libero passaggio dalla spiaggia agli scogli che prima era estremamente agevole”, risulta manifestamente infondata, in quanto parte della spiaggia a monte, facente parte del compendio venduto al cliente dall’Agenzia del Demanio, è invece di sua esclusiva proprietà, come anche tutto il piazzale.
Ne consegue che qualsiasi accesso tramite spiaggia agli scogli di Capo Pero non potrebbe che avvenire transitando attraverso la proprietà del Sig. Ceccanti, risultando quindi del tutto illecito, in quanto dallo stesso mai autorizzato.
In conseguenza di quanto sopra, invito codesta testata a pubblicare le sopra indicate rettifiche ed a cessare dal diffondere affermazioni e/o circostanze non solo non corrispondenti al vero, ma finanche lesive della reputazione del mio cliente.
In attesa di urgente riscontro, porgo cordiali saluti.
Avv. Vincenzo Morso