Vorrei raccontare brevemente ciò che mi è accaduto nella giornata del 25 luglio intorno alle ore 12:00 sulla provinciale che collega Procchio con Marina di Campo.
Percorrendo l’ultimo rettilineo poco prima dell’inizio della zona pedonale della frazione marcianese noto, come ormai prassi da diversi anni, la fila di macchina parcheggiate sul lato opposto. Avanti a me, vedendo una macchina in manovra nell’intento di uscire, rallento ulteriormente anche perché alla mia destra una famiglia con al seguito alcuni pargoli, sta percorrendo il marciapiede dandomi le spalle.
L’auto in uscita, vedendomi velocizza la manovra e un colpo al mio specchio retrovisore sinistro ne causa la rottura (del solo vetro).
Ieri, come tutti i giovedì dell’anno mi trovo a riflettere, non sul mero valore economico dello specchietto ma sulle conseguenze che possono derivare da tale tacito assenso da parte delle Autorità preposte alla viabilità.
Considerando che la corsia lasciata libera dalle auto parcheggiate misura in larghezza non più di un metro (ovviamente variabile, ho visto spesso anche furgoncini e camper), mi domando quale articolo del codice stradale possa permettere quelle che a mio modesto avviso sono delle infrazioni belle e buone.
Pur capendo le esigenze di parcheggio da parte dei cittadini per usufruire del mercato, non ammetto comunque che ciò avvenga a discapito della sicurezza di tutti gli altri utenti della strada, pedoni compresi.
Molte volte, per permettere il passaggio degli autobus e liberare così gran parte della mia corsia sono stato costretto a salire sul marciapiede.
Non sono il tipo che con le giugulari ingrossate s’infuria, tant’è che pur avendo piena ragione, all’autista che si è fermato provando a dare le sue ragioni: “ma io ero nella mia corsia”, ho indicato la parte di corsia libera manifestando l’impossibilità di restare all’interno della riga continua. Non l’ho detto ma ho pensato: “ah, sì? Allora eri su due ruote? Non me ne ero accorto”, unica posizione in cui (forse, ma ripensandoci, nemmeno) avrebbe impegnato solo la sua parte.
Per uscire dalla fila delle auto parcheggiate poi si invade ancor di piùl’altra corsia (la mia in questo caso).
Cosa avrei dovuto fare, il CID per la constatazione amichevole o pretendere 10/15 €? Lasciamo perdere avrei solo perso, ritardando, un’ora di lavoro.
La mia domanda: è possibile che le solite norme del codice stradale possano essere soggette a più interpretazioni? Se nel Comune di Capoliveri si sta molto attenti (ved. Laconella) affinché le auto non invadano, anche di poco la sede stradale, pena un bel verbale, come mai a Procchio è possibile addirittura invadere più di metà corsia per decine di metri, in una zona dove spesso è stata teatro di incidenti?
Se non erro per diverso tempo era stato messo un dissuasore di velocità proprio per far rallentare i mezzi ed evitare collisioni. Adesso, pur stando il più possibile a ridosso del margine destro per evitare un frontale con un mezzo pesante si è costretti a mettere a repentaglio la sicurezza dei pedoni.
Le autorità preposte sono consapevoli degli eventi che potrebbero essere causati da questa autorizzazione?
Lorenzo G. Parrini