Si è conclusa a Napoli il 14 Marzo, la complessa operazione di Carabinieri di Portoferraio, iniziata con il furto ai bancomat MPS di Marciana Marina e della Zanca del 2 Settembre 2012.. Successivamente, e per la precisione, il 14 Novembre, furono portati a termine altri due furti ai bancomat (sempre MPS) di Marina di Campo. Il bottino totale: circa 120.000 euro. Già nella prima metà di Gennaio, le indagini avevano portato ad individuare e denunciare 5 soggetti, tutti napoletani, che avevano fatto parte dei due gruppi di scassinatori. Solo alcuni giorni dopo, il 19 Gennaio, con lo stesso metodo della fiamma ossidrica, veniva scassinato il bancomat MPS di Lacona. In quell'occasione, i Carabinieri che già avevano avuto occasione di studiare il modus operandi della banda, riuscì ad arrestare in flagranza 8 persone che si muovevano con 4 automobili, sequestrate inseme ad una bombola di acetilene per alimentare la fiamma ossidrica, piedi di porco e altra attrezzatura da scasso. Uno degli 8, Michele Carrotta, 34enne, tuttora in stato d'arresto alle Sughere di Livorno, risultò essere presente anche nelle due occasioni precedenti. Ed è lui l'anello di congiunzione tra i primi due furti e l'ultimo che, in tutto, sommano il coinvolgimento di 12 indagati, di cui 10 arrestati. Gli ultimi due a Napoli, Giovedì scorso. "è stato l'atto conclusivo di un'indagine articolata durata circa quattro mesi e portata avanti dal Nucleo Operativo di Portoferraio, ben assistito dalle stazioni di Marciana Marina e Campo Elba, in cui si è lavorato soprattutto sull’analisi comparativa di filmati di sistemi di videosorveglianza non solo sull’Elba ma anche su tratte stradali continentali, e dell’attrezzatura da scasso rinvenuta in entrambe le prime occasioni" spiega il Capitano Emilio Zatelli. Le minuziose indagini e il prezioso scambio idi informazioni con i reparti dell'Arma e della Polizia di Stato, in particolare di Napoli Poggioreale, Giugliano in Campania (Tenenza di Melito), Nola, Torre del Greco e Casoria (Tenenza di Arzano), hanno permesso di arrivare ad identificare Ciro ZINNO, 44enne e Giuseppe AMATO, 26enne, entrambi agli arresti domiciliari e S.D.C., 39enne e G.O., 30enne, per i quali è scattata una denuncia denuncia a piede libero. Il già citato CARROTTA, invece, come accennato in precedenza, si trova già in carcere a Livorno dal 19 gennaio.
"L' analisi degli elementi raccolti potrebbe far risolvere altri casi analoghi accaduti nella penisola -negli ultimi due anni diversi sportelli bancomat MPS del continente hanno subito furti notturni con scasso a mezzo fiamma ossidrica, con diverse analogie con quelli commessi all’Elba - e sicuramente ne ha evitati altri" continua il Capitano Zatelli. Tra il materiale rinvenuto durante le perquisizioni di Napoli c'erano infatti degli appunti su banche nelle province di Asti e Novara ed itinerari programmati sui navigatori satellitari che non lasciano dubbi sul fatto che il gruppo avesse intenzione di colpire in Piemonte.
Tatiana Paolini